PIANOPOLI. “VERSO QUALE PARTITO ? ” (tratto dal Quotidiano della Calabria del 20 giugno 2010 ). Su questo tema Rodolfo Cuda, ex sindaco di Pianopoli- cittadina del lametino amministrata da alcuni decenni dalla sinistra- nonché membro nazionale del PD, interviene nel dibattito che si stà portando avanti in questi giorni sulla sorti del PD calabrese, sempre più al centro di polemiche e di dibattiti. “Indicare oggi un percorso da seguire per portare fuori dalle secche il PD calabrese – afferma Rodolfo Cuda – è un’ impresa ardua e gravida di insidie di non poco conto e pensare di farlo da soli dà il senso e l’affidabilità che si può dare ad un bambino nel muovere i primi passi, pieni di barcolli, di cadute e di quant’altro possono far individuare un percorso quantomeno accidentato ed insicuro. Da militante come tutti gli altri, con un età che ormai si avvia verso i sessant’anni cerco di fare un analisi che aiuti me e forse qualcun altro a fare uno sforzo per cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno di questa vicenda non esaltante in cui abbiamo cacciato il PD calabrese. Vedo intanto che anche se con toni diversi e a volte infarciti da propositi bellicosi, alcuni militanti sono tornati a parlare e a parlarsi perchè la verità stà nel fatto che il PD nessuno ha intenzione di ucciderlo e in così tenera età. La prova di quanto da me affermato mi viene data, dall’on. Doris Lo Moro, che se ricordate , si era messa dapprima da presidente del partito non condividendo alcune posizioni di altri amici e compagni e successivamente si era autosospesa facendo intravvedere forse precipitosamente a qualcuno che sarebbe andata a posizionarsi verso qualche altra formazione di sinistra. Così non è stato – ritiene Cuda – perché la Lo Moro è attaccata al partito quanto lo sono io e altre decine di migliaia di militanti che oggi soffrono per quanto si apprende tutti i giorni nell’aprire i giornali e nello scorrere le righe intrise di veleni mortali. La notizia del ritorno alla vita politica di partito attiva di Doris Lo Moro non può che essere un ottima notizia per il partito e per i militanti, soprattutto perché è portatrice di ricchezze culturali, di impegno fuori dal comune e consentitemi, di una visibilità di levatura nazionale non comune. Il ritorno di Doris insieme a quella altrettanto prestigiosa del compagno Minniti possono solo far bene al partito in un momento di così grande e grave difficoltà. Credo che solo con questi due punti di riferimento aggiunti a Mario Oliverio e tanti altri, si dà il segnale giusto a tali compagne e tali compagni, per farli ritornare ad impegnarsi per il partito creando quel clima di rinascita e di riscatto che nelle scorse elezioni è venuta a mancare. Il partito in queste ore invece di impegnarsi ai mondiali degli sfascia carrozza sarebbe opportuno si impegnasse a fare opere di riappacificazione e di ricostruzione laddove i guastatori di turno hanno aperto falle che a mio avviso è possibile riparare non fosse altro che per questa Calabria e di calabresi tanto vituperati dal governo nazionale anche perché senza un opposizione unita e forte che possa far sentire alta e forte la voce del popolo calabrese il futuro sarà ancora di più tetro e senza prospettive. Non so se sia necessario farlo oggi – conclude Cuda – ma io sento il bisogno politico ed umano anche per la stima che ho nei loro confronti di lanciare un messaggio non solo a nome mio ma anche e soprattutto a nome delle tante migliaia di iscritti e militanti ai compagni Lo Moro, Minniti ed Oliverio di prendere per mano questo nostro partito e riportarlo ai livelli che è giusto che sia per il bene della Calabria e dei calabresi.”
FRANCO FALVO