FEROLETO ANTICO. Il santuario di Dipodi ha sulle spalle oltre mille anni di storia e può essere definito uno dei più antichi santuari mariani della Calabria. A portare a queste conclusioni è stato il convegno “Il santuario della Madonna di Dipodi tra storia e culto” che si è svolto nei giorni scorsi al santuario di Dipodi e che ha visto come relatori due esperti sul tema: lo storico Vincenzo Villella ed il giornalista Franco Falvo, quest’ultimo autore di un volume sulla storia del santuario pubblicato qualche anno fa. Le affermazioni dei due relatori si basano su dati certi, documentati da avvenimenti verificatesi in quel periodo nel lametino e dimostrati da documenti certi e tra questi anche una bolla papale. Ciò smentisce le ipotesi che volevano che il santuario avesse sulle spalle 1700 anni di storia ritenendo, sull’interpretazione di un antico dipinto conservato nel santuario, che la chiesa fosse stata costruita nel periodo che visse l’imperatore Costantino e papa Silvestro, ossia nel 300. Invece Villella e Falvo affermano che la costruzione del Santuario sarebbe avvenuta intorno all’anno mille e venti, quando i saraceni occuparono la città di Maida. In questo periodo il papa che fu in Calabria non fu Silvestro, come si narra nel vecchio documento, ma Callisto II che fu veramente in Calabria nel mese di dicembre del 1121 dove sostò per alcuni giorni nella città di Nicastro nel suo viaggio con destinazione Mileto, sede dei Normanni, per cercare di portare la pace tra i due fratelli Guglielmo e Ruggero di detta famiglia. Callisto II quando ripartì da Nicastro fece una breve tappa al santuario di Dipodi e qui elargì molte indulgenze; ciò viene anche confermato nel volume “La diocesi di Nicastro” di padre Francesco Russo. Padre Francesco Russo riporta che Callisto II si fermò pochi giorni in un piccolo convento, adiacente alla chiesa di Dipodi, appartenente all’ordine dei Canonici Regolari di S. Agostino e viene chiarito che non bisogna confondere questi frati con quelli dell’ordine degli agostiniani ai quali il santuario passò solo nel 1604. Questo particolare avvenimento, riguardante la visita di Callisto II, viene confermato anche dal Pacichelli il quale, nella sua opera “Il Regno di Napoli in prospettiva”, parlando di Feroleto, si esprime così: “il celebre santuario della Madonna de Puris , pochi chilometri distante, fu visitato da papa Callisto II, che lo arricchì di molte indulgenze.” Il convegno è proseguito con una serie di altre notizie di carattere storico e generale e ha visto la partecipazione anche del rettore del santuario don Pino Fazio e del sindaco di Feroleto Giuseppe Rocchi i quali hanno parlato dell’attualità del santuario e delle prospettive future in vista anche dei nuovi lavori che dovranno essere realizzati grazie ad un contributo regionale di 280 mila euro.