Sono trascorsi dodici anni dalla scomparsa del parroco di Feroleto Antico don Giulio Fazio. Il 25 aprile del 1999 Feroleto perdeva non solo il parroco ma anche un apprezzato poeta dialettale che amava dipingere e suonare la chitarra. Nel 2009, a dieci anni dalla sua scomparsa, l’amministrazione comunale gli ha dedicato la piazzetta antistante al Municipio e l’ Istituto Comprensivo.
All’inizio del ministero per due anni fu Assistente Scouts a Nicastro e Assistente diocesano del C.S.I. Per dieci anni fu insegnante di matematica nel Seminario diocesano e per altri dieci fu insegnante di religione in diverse scuole superiori di Nicastro; lavorò infine altri 18 anni come segretario in varie scuole statali. Dal mese di dicembre del 1985 don Giulio era responsabile della parrocchia di Feroleto Antico dove per due anni fu anche responsabile della locale Casa degli Anziani . Molti sono i ricordi che Egli ha lasciato nel suo paese natio come la chiesetta del Silenzio costruita per sua volontà e che conserva molte icone da Lui stesso realizzate e tantissime testimonianze di Fede . Fra le altre cose avviate e che hanno coinvolto tutti i parrocchiani vanno ricordati il gruppo liturgico, il gruppo catechisti, il
gruppo Caritas, il gruppo catechismo degli adulti, il gruppo giovani ed il gruppo famiglia. Per quanto riguarda il lato artistico del sacerdote vanno ricordate tre ampie raccolte di poesie in vernacolo calabrese dal titolo : “Rucciuli” ( 1979) , “Serratura do tuttu”(1981), “Pruverata alla fhine” ( 1982) , molto apprezzate dagli storici locali e che ci aiutano a comprendere e a scoprire il suo spirito sensibile ed il suo amore verso il paese natio. Don Giulio aveva fondato anche il R.A.S.C.L., una fraterna associazione tra vecchi compagni di scuola con i quali periodicamente si incontravano per trascorrere delle serate in allegria ed in meditazione.
Un po timido e schivo a mettersi in mostra don Giulio aveva trascorso gli ultimi anni un po sofferente a causa di un infarto che lo indebolì moltissimo. Ma Lui , malgrado ciò, sino al giorno della sua chiamata di Dio, svolse sempre con impegno e responsabilità la sua missione di pastore.
Ora don Giulio non è più tra noi, ma la sua presenza è sempre viva tra la comunità di Feroleto Antico e nei cuori di quelle persone che ebbero la fortuna di conoscerlo. (Franco Falvo)
A NNA SEGGIA
Seggia sgallata, senza dè piruni,
a ttranganiallu mo te si’ conzata.
Cchi ti nde fhai si ancora si mbudata?
Chine s’ assette cci se scolli cine,
s’ammàcche l’ùassu sacru, fha nna bbotta.
Te sii ammusciàta cumu na ricotta,
mu te ntisìcchy un cce su mmedicìne.
U postu tuu è mmoni ‘u tavulàtu,
tra l’anìmulu, ‘u fhusu, ‘u matassàru,
‘a majìlla, ‘a rasùla e llu tagliari,
‘u pede-de-vrashèra scatreiàtu,
‘u palu e scùpa e llu maccarrunàru:
rrobbe scordàte, ma targate ‘jiari.
Giulio Fazio