FEROLETO: FRA POCHI GIORNI INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE.

FEROLETO: FRA POCHI GIORNI INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE.

PIAZZA MANGANI NEGLI ANNI 60

PIAZZA MANGANI NEGLI ANNI 60

COSA DOVREBBE FARE  LA NUOVA AMMINISTRAZIONE DI FEROLETO ANTICO PER FAR DECOLLARE L’ECONOMIA E LO SVILUPPO DEL CENTRO STORICO?

 

 

 

Fra pochi giorni  si aprirà la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. Ancora non si sa quante saranno le liste e chi saranno i candidati a sindaco e i candidati a consigliere comunale. Si ritorneranno a fare promesse e a stilare programmi stracolmi di iniziative ed opere pubbliche. Da comune cittadino di Feroleto Antico che abita da sempre nel centro storico mi sono chiesto più volte: ma cosa si potrebbe fare per migliorare il centro storico e renderlo più grazioso e vivibile? Da solo, da semplice cittadino, da persona molto legata a questo paese ed anche  da appassionato di storia locale,  mi sono dato delle risposte. Comunque, in questa mia semplice e modesta analisi, sono partito dal passato  per arrivare al presente con una serie di mie considerazioni.

Ebbene,  Feroleto Antico è uno dei più antichi e caratteristici paesi del circondario e la sua storia millenaria c’è lo conferma. In passato il piccolo centro pullulava di botteghe artigiane e conservava un patrimonio storico molto interessante. Oggi  rimane ben poco di tutto questo e se non si interviene politicamente puntando alla conservazione e valorizzazione del centro storico il paese rischia  di divenire sempre più  un luogo disabitato. Ma cosa dovrebbero fare i nuovi amministratori per salvare e migliorare il centro storico di Feroleto? Va preso atto che piccole cose, nel corso di alcuni decenni, sono state fatte ma senza notevoli benefici.

A Feroleto centro bisogna sicuramente puntare sulla ristrutturazione dei numerosi e vecchi fabbricati, per lo più chiusi ed abbandonati a se stessi, e su una politica di richiamo della gente  verso il centro che costituisce l’anima del paese e che si stà sempre più spopolando. La storia ci dice che Feroleto Antico esisteva già prima dell’anno mille, documenti certi lo testimoniano. E’ risaputo  anche che nei secoli scorsi Feroleto Antico ha rivestito una grande importanza nel circondario, importanza testimoniata  da una popolazione numerosa, dall’esistenza in passato della pretura, del carcere, della caserma dei carabinieri, da un ospedaletto, da una banca e da tantissimi artigiani che davano lustro al paese poiché svolgevano attività molto ricercate.  Poi l’emigrazione e la crisi economica del secondo dopoguerra, hanno decimato ed impoverito in tutti i sensi il paese spogliando il centro storico di tutto ciò che poteva dare sviluppo ed occupazione.

 

Nel corso dei decenni successivi alla seconda guerra mondiale  nessun amministratore ha avuto l’intuito o la volontà di conservare le tracce del passato e i monumenti che  potevano creare un particolare interesse ed un richiamo turistico. Basterebbe citare il convento degli agostiniani la cui chiesa è stata demolita nel 1977 per non parlare  dei numerosi palazzi ed edifici di particolare interesse storico ormai in stato di degrado, abbandonati a se stessi perché nessuno mai ha pensato di programmare, anche a lungo termine, una politica  mirata  a sgravi fiscali  ed incentivi economici per i proprietari  desiderosi di ristrutturarli per uso proprio o per darli in fitto. Ed ancora  sono stati compiuti una serie di interventi pubblici i quali  anziché essere mirati al miglioramento strutturale dell’opera e alla conservazione dell’aspetto architettonico e storico ne hanno completamento stravolto la natura. Basta pensare alla vecchia e caratteristica “mpetrata”, strada in pietre che da piazza Mangani portava in chiesa; è stata smantellata e rifatta in calcestruzzo  così come altre  viuzze interne. Perché nessun amministratore ha mai pensato di ricostruirle in pietra  così come splendevano un tempo?Ma cosa può essere ancora salvato e che può ancora rappresentare un richiamo turistico a Feroleto Antico?

 

Ancora si possono recuperare e valorizzare tantissime cose, basta  la volontà politica ed impegnarsi in questa direzione, prima o poi i frutti arriveranno. Per fare un esempio concreto il castello di Feroleto Antico, appartenuto alla famiglia d’Aquino da alcuni anni è stato messo in vendita dai legittimi proprietari  e quindi potrebbe essere acquistato e ristrutturato rendendolo fruibile a tutti e al suo interno intraprendere attività ludiche, didattiche, ricreative e sociali. Una cosa che ritengo positiva, – anche se l’esecuzione dei lavori lascia molto a desiderare perché non sono state curate le rifiniture e gli arredi –  è senz’altro l’allargamento di piazza Mangani, ma ciò, se non è seguito da un prosieguo in questa direzione con interventi mirati alla ristrutturazione delle facciate degli edifici che si affacciano sulla piazzetta preservandone stucchi, decori e particolari tipi di lavorazioni, il  principale luogo di ritrovo e socializzazione dei feroletani rischia di divenire un luogo sempre meno accogliente ed abbandonato a se stesso. Inoltre andrebbero  completati i lavori di realizzazione della piazzetta intervenendo nella zona sottostante all’allargamento con la chiusura o abbellimento dei pilastri, orrendi da guardare dalla strada provinciale per Pianopoli,   nello stesso tempo  bisognerebbe pensare ad un utilizzo di quei locali con la costruzione di una via di accesso.  Feroleto centro ha anche carenza di spazi verdi e di luoghi di socializzazione ed il turista, emigrante od occasionale che sia, se non trova oltre ad un ambiente storico ben conservato ed accogliente un luogo dove poter tranquillamente passeggiare, socializzare , rilassarsi  e trovare  qualche attività commerciale e servizi di vario genere  è chiaro che preferirà altri luoghi ed altre mète. Perché non pensare di sfruttare la grande potenzialità dell’area commerciale dei due mari per far aprire piccole attività a carattere economico e commerciale lungo la strada che dal monumento ai caduti porta sino all’ex edificio scolastico, oggi chiuso perché dichiarato inagibile? Inoltre molte vie comunali, le cosiddette “vinelle” versano in uno stato pietoso perché in alcune di loro non passa più “lo spazzino” per dirlo con un vecchio termine, mentre in altre, nel corso degli anni, sul piano di calpestìo  è cresciuto il muschio e non appena cade qualche goccia d’acqua si rende  scivoloso e quasi impraticabile. Si dovrebbe intervenire con una certa tempestività sia per il decoro stesso delle vie che per l’incolumità delle persone. E poi adoperarsi ancora affinchè  palazzo Cosentini, che nei primi anni della sua apertura ha rappresentato per il nostro piccolo centro un richiamo non indifferente  di studenti, professionisti e docenti, venga ristrutturato e riaperto al più presto. Bisognerebbe sensibilizzare l’amministrazione provinciale affinchè si decida – così come è stato fatto in diversi comuni della Provincia – a ristrutturare e rendere decorosi quei  muretti in pietra nel centro storico di Feroleto a margine della strada  provinciale i quali, oltre ad essere un serio pericolo per le persone perché non rispettano le più elementari norme di sicurezza, sono indecorosi e a rischio crollo. Comunque l’elenco di cose che non vanno potrebbe continuare con altri piccoli interventi che potrebbero essere fatti e che tuttavia non vengono ne programmati e né realizzati.

Qualche segnale positivo e volontà di cambiamento comunque si intravede  nel centro storico da parte di alcuni privati cittadini come la costituzione di  un associazione di giovani donne che tempo fa ha aperto un laboratorio dove  eseguono lavorazioni al telaio e l’avvio anche di alcune attività di Bad & Breakfast.

Ciò dovrebbe contribuire a risvegliare  le coscienze dei cittadini e indurli a comprendere che la valorizzazione del patrimonio storico è indice di sviluppo per un paese e non di arretratezza. Pertanto a conclusione di questa breve e modesta analisi, da semplice cittadino ed amante del paese, ritengo che bisognerà investire molto sul centro storico  di Feroleto poiché esso costituisce il primo biglietto da visita in qualsiasi situazione che si è chiamati ad operare.

FRANCO FALVO

Franco Falvo

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