PAPA WOJTYLA RICORDATO DA DON ANTONIO FIOZZO.

PAPA WOJTYLA RICORDATO DA DON ANTONIO FIOZZO.

 

UN MOMENTO DELLA CERIMONIA

UN MOMENTO DELLA CERIMONIA

(il Quotidiano 5.05.2011 a firma Franco Falvo). Dopo la solenne celebrazione in piazza San Pietro del rito di beatificazione per Karol Wojtyla, presieduta da Benedetto XVI, del primo maggio, i fedeli della Comunità Parrocchiale “S. Maria Immacolata” di Accaria, insieme all’Associazione Culturale Giovanni Paolo II e il Movimento Apostolico di Lamezia Terme, hanno animato un evento di preghiera con la celebrazione della santa messa di ringraziamento nella Parrocchia della Pietà, presieduta dal Vescovo Luigi Cantafora, concelebrata da don Bogdan Fedorowicz, sacerdote polacco e da don  Antonio Fiozzo, parroco di Accaria – Cardolo, offrendo alla comunità lametina un grande momento di raccoglimento e di fede intorno al “frammento” della fascia dell’abito del tanto amato Papa Giovanni Paolo II, che Sua eminenza Stanislaw Card. Dziwisz ha fatto giungere in Calabria, dalla lontana Cracovia, già nel 2007,  facendone dono alla Comunità Parrocchiale “S. Maria Immacolata” di Accaria, esprimendo in anticipo la sua gioia al giovane parroco, don Antonio Fiozzo, per quanto fa per diffondere gli illuminanti insegnamenti del Sommo Pontefice, e alla stupenda statua riproducente la persona del Beato Papa, donata dagli imprenditori lametini lo scorso mese di agosto, quando si sono celebrate le giornate giubilari a 10 anni dal giubileo del 2000, anno santo indetto da Giovanni Paolo II…

Con la partecipazione di tutte le autorità civili e militari, di ogni ordine e grado, nella Chiesa della Pietà, i fedeli, nel ricordo del neo Beato Papa, hanno festosamente partecipato ad un momento di alto spessore spirituale ravvivando la loro Fede in Gesù Cristo, il Signore Risorto, che opera meraviglie con chi – come Giovanni Poalo II – si lascia rifare dal Suo soffio divino, lo Spirito Santo.

 

Queste le parole di don Antonio Fiozzo che ha rivolto al vescovo e ai presenti: “ovviamente non sì si può mai dire nulla di esaustivo su Giovanni Paolo II e per la sua grandezza umana-cristiana e per la sua santità, ma si può dire che nel suo lungo pontificato egli ha voluto essere strumento e interprete della paternità divina e avendo conosciuto l’orrore delle guerre, dei totalitarismi, e della Shoah, ha difeso la causa dell’uomo e i suoi diritti con forza e coraggio. Ha incentrato con più convinzione la vita della Chiesa sulla Parola di Dio, per liberarla da sistemi moralistici e dalle illusioni del potere temporale. Ha mostrato e proposto un nuovo modo di vivere oggi da cristiani. È stato ed è il Papa che ha saputo illuminare attese e sofferenze del mondo, in una stagione storica che ha conosciuto mutamenti radicali e drammatici.

Il suo magistero è una monumentale testimonianza circa il mistero che ha saputo vivere, rappresentare e insegnare che rimane nei secoli pietra miliare per tutta la cristianità. Un magistero però non di tipo sociologico, ma messaggio teologico, perché ha sempre parlato all’uomo dell’uomo guardando Cristo Gesù, che rivela il vero volto di Dio e il vero volto dell’uomo, l’uomo la cui alta vocazione è quella di vivere in questa terra una vita redenta orientato verso il cielo, sua vera Patria! Per questa sua autentica testimonianza, Giovanni Poalo II, risulta essere agli occhi di tutti quale impronta viva e indelebile lasciataci da Dio nella storia dell’umanità che ha varcato la soglia del terzo millennio. A Giovanni Paolo II, perciò, – ha proseguito il giovane sacerdote – va la nostra eminentissima riconoscenza per avere corrisposto alla chiamata di Dio e averci mostrato e la bellezza e il fascino di questo mistero divino di Dio Padre fonte dell’amore, di Dio Figlio che lo ha costituito suo Vicario, Pastore e  Maestro della verità Rivelata, di Dio Spirito Santo che lo ha consacrato quale successore degli Apostoli e di Pietro. Rendiamo fervide grazie anche e soprattutto alla Vergine Maria, Madre della Redenzione, che lo ha protetto lungo il suo difficile pontificato, nella sua rischiosa missione di condottiero e messaggero di speranza per tutti i cristiani e per il mondo intero!  Grazie, Santo Padre… e dal cielo, dal mistero di luce della SS. Trinità, ci benedica e ci aiuti a divenire anche noi testimoni veraci del Dio vivente, del Dio di Gesù Cristo che Ama l’uomo di ogni razza, popolo e lingua…”.

Poi don  Antonio ha ringraziato tutti i presenti, le autorità civili e militari, i fedeli provenienti da ogni parrocchia della Diocesi e in particolare il Movimento Apostolico, i tantissimi giovani e i fedeli della parrocchia di Accaria, ringraziandoli di Cuore per quanto vanno facendo per i bene del Regno dei Cieli, dimostrando anche in certi momenti non facili di essere all’altezza di ogni circostanza…

FRANCO FALVO

Franco Falvo

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