FEROLETO ANTICO: UN PAESE DOVE SI VIVE BENE E A LUNGO
Feroleto Antico è un tranquillo e caratteristico centro del lametino immerso nel verde e ad un altitudine di quasi trecento metri sul livello del mare. Come molti altri piccoli paesi del meridione soffre il dramma dell’emigrazione e pertanto molti fabbricati del centro storico sono chiusi ed in stato di abbandono. La sua origine è incerta anche se secondo alcuni storici esisteva prima della nascita di Cristo. Altri invece ritengono che il centro abitato sia sorto nel IX secolo ad opera di popolazioni di origine ausona o enotra. Il piccolo nucleo si dotò subito di un castello per difendersi dagli attacchi degli stranieri; si pensa che sia sorto intorno al 1050 .Fino al 1611 Feroleto Antico rimase unito alla contea di Nicastro e fu governata dai Caracciolo. In seguito a questa data la contea di Feroleto passa in mano alla famiglia D’Aquino e vi rimane sino al 1799,anno in cui muore la principessa di Feroleto Vincenzina Maria D’Aquino.Infine nel 1833 Feroleto Antico fu elevato a Comune di Circondario.
Il paese è stato colpito da due grandi eventi tellurici: il terremoto del 1638 che ha causato 161 morti e ha portato alla creazione di un nuovo centro abitato che oggi si chiama Pianopoli, e il terremoto del 1783 che ha provocato meno vittime ma ha distrutto molte abitazioni causando gravi danni agli edifici sacri.
Fino a pochi decenni fa c’erano in paese i ruderi della chiesa di San Nicola di Bari in piazza Mangani ed il vecchio convento degli agostiniani in via Castello. Entrambi sono stati distrutti ed al posto del convento è stata costruita una scuola media . Un altro prestigioso monastero, quello dei Santi Filippo e Giacomo, si trovava ubicato in località San Filippo e fu costruito, secondo quanto ha scritto padre Francesco Russo, in epoca normanna(XI secolo);oggi esiste ancora anche se è stato modernizzato ed adibito a ristorante dal proprietario. Feroleto anche se ha perso molti usi e costumi vanta ancora una tradizione secolare per quanto riguarda le feste civili e religiose a carattere locale .
Oggi il paese come molto centri della nostra regione ha un centro storico quasi abbandonato, per lo più abitato da persone anziane. I giovani qui non trovano facilmente lavoro e sono costretti a partire. Molte abitazioni sono completamente chiuse da anni.
In questi ultimi anni il Comune di Feroleto Antico, non potendo svilupparsi dal punto di vista economico e commerciale nelle zone limitrofe al centro storico, ha investito nel suo territorio ubicato nella zona denominata “Fondaco- Frustato” ma ancor di più in quella di sua proprietà nell’area dei “ Due Mari”, dove numerose aziende si stanno insediando portando notevoli benefici all’ economia locale. L’Area dei Due Mari, molto appetibile da imprenditori calabresi e non, si stà gradatamente sviluppando ed oggi troviamo su di essa impiantati avviati negozi ed attività commerciali che hanno assunto in parte anche personale del luogo contribuendo a diminuire i tassi di disoccupazione fra i giovani del posto. L’area si stà intensificando di giorno in giorno con l’apertura di nuove attività imprenditoriali. Stessa cosa dicasi per l’area denominata Fondaco-Frustato ubicata sul rettilineo della statale che porta al santuario di Dipodi dove già da tempo operano diverse realtà imprenditoriali che esportano i loro prodotti e servizi anche fuori regione.
L’augurio è che si spera che i giovani riescano a trovare occupazione stabile in zona e ripopolare questo caratteristico paese della Calabria.
FRANCO FALVO
ANCORA RESISTE LA TRADIZIONE DEL TELAIO
Feroleto Antico, come altri paesi del circondario, ha in parte perso la sua tradizione artigianale. Fino ad alcuni decenni fa le botteghe degli artigiani si contavano a decine. Ogni mastro aveva il suo piccolo laboratorio dove trascorreva l’intera giornata lavorativa. Con il duro e faticoso lavoro di un artigiano campavano famiglie molto numerose, a volte con più di dieci figli a carico.
A Feroleto Antico un tentativo di riscoperta dell’artigianato è stato avviato grazie all’impegno ed alla tenacia di un gruppo di giovani donne, animate dalla lungimirante volontà di salvaguardare e attualizzare l’arte antica della tessitura, espressione della storia e della tradizione del territorio feroletano. Nel 2005, questo gruppo di giovani donne, dopo aver ristrutturato alcuni vecchi telai ed aver avviato un laboratorio artigianale, si sono costituite in cooperativa intercettando, per il tramite della Amministrazione comunale, un modesto finanziamento che fa capo al Progetto Emersione Calabria della Fondazione FIELD.La cooperativa identificata come Antichi Telai Feroletani ha già avviato importanti rapporti di collaborazione, da quello col maestro Gerardo Sacco a quello con altri artigiani della
- regione, alla collaborazione con l’architetto Marcello Sestito per la creazione di un oggetto congiunto che coniuga arte e artigianato. La cooperativa, tutta costituita da donne del luogo, ha già esposto i suoi pregiati prodotti in importanti mostre in tutta la penisola e stà acquistando sempre più notorietà e prestigio. (F.F.)
LA GRISPELLISSIMA SI FESTEGGIA L’8 DICEMBRE E PRENDE IL NOME DA QUESTA
TIPICITA’ LOCALE FATTA CON PAPATE, FARINA, LIEVITO ED OLIO.
Feroleto Antico, come del resto ciascun paese della nostra penisola, è caratterizzato da una serie di eventi e di manifestazioni che lo rendono, in particolari momenti dell’anno, luogo di ritrovo e di riscoperta delle antiche tradizioni. Tra queste la più caratteristica è La Grispellissima, che si festeggia l’ 8 dicembre e che ha il sapore di una sagra casereccia. La sagra è nata nel 1974 quasi a livello familiare e poi, man mano che si è andati avanti negli anni, è divenuta una festa capace di richiamare tantissima gente. Si può definire una festa fatta in casa e a darne testimonianza sono le caratteristiche “grispelle”, dolce tipico locale fatto con patate, farina, lievito e fritte nell’olio, che vengono fatte nella piazza centrale del paese e poi vengono distribuite gratuitamente alla gente .
Fra le altre manifestazioni e festività religiose vanno citate la festa principale del paese che è dedicata alla Madonna Immacolata e che viene festeggiata nel mese di agosto quando il paese dal punto di vista abitativo è molto vivo e rigoglioso soprattutto per la presenza degli emigrati. Una festa che ultimamente ha acquistato risonanza in paese è quella del santo patrono in onore a San Silvestro che si festeggia ogni anno il 31 dicembre. In passato venivano celebrate tante altre feste e ricorrenze come La natività della Vergine Maria che viene attualmente celebrata nel mese di settembre con una processione all’interno della chiesa con il prezioso quadro della natività, dipinto conservato nella chiesa madre e che rappresenta appunto la natività della Madonna. Anche Feroleto Scalo ha la sua festività ed è dedicata a Santa Barbara e che viene festeggiata la prima domenica di dicembre. Fra le altre ricorrenze quella che si celebra nella frazione Polverini la quarta domenica di agosto, dedicata alla Madonna dell’Assunta, quella nella frazione Vaiola in onore della Madonna Immacolata, e poi nella frazione Ievoli la festa della Madonna Addolorata che si celebra la prima domenica di settembre. Ma una festa molto importante che ha risonanza in tutta la Calabria è quella che si svolge ogni anno al Santuario mariano di Dipodi il giorno di ferragosto. Migliaia di persone tra il 14 ed il 15 agosto giungono da ogni parte della Calabria per rendere omaggio alla Madonna ritenuta da molti miracolosa. (F.F.)
DOVE FERMARSI PER RISTORARSI.
Se ci troviamo a Feroleto Antico non possiamo non fermarci al Mito Bar – oggi anche pizzeria e ristorante – per sederci ad uno dei tavoli esterni e gustare nei mesi estivi i gelati artigianali fatti da Tonino e Michele. Il locale è da decenni l’unico vero luogo di ritrovo del paese e quindi punto di incontro dei giovani ma anche delle persone adulte che si incontrano per discutere o fare una partita a scopa sotto il caratteristico porticato realizzato con travi in legno.
Ma il Mito Bar dei fratelli Carotenuto è anche un ottimo locale per trascorrere in compagnia un fine settimana. Si sceglie il Mito Bar oltre che per gustare una prelibata pizza (Michele si è piazzato sempre ai primi posti come pizzaiolo nei concorsi nazionali) anche per assaggiare un caratteristico e gustosissimo antipasto rustico denominato appunto “Mito Bar”. Un piatto unico che consiste nell’offrire al cliente una varietà di assaggini di prodotti della tradizione locale: dai vari tipi di bracioline, ai salami casarecci, alle cipolline ed olive preparate secondo la tradizione locale per finire ad un’altra numerosa varietà di vere e proprie leccornie. Ma Il territorio comunale è ricco di locali dediti alla ristorazione. Basta prendere la provinciale ed andare verso la frazione Ievoli per scoprire due caratteristici pizzerie-ristoranti come il “ Miravalle” con un ampia sala ricevimenti o la trattoria “Ai vecchi tempi” che come dice il nome stesso offre una varietà di primi e secondi piatti preparati secondo la tradizione locale. Invece scendendo verso valle le opportunità si moltiplicano con la presenza di numerosi locali come “Il Boccone” e “Le Palme” a Feroleto Scalo, “Il Casale” al confine con il territorio di Lamezia Terme, il “San Filippo” al confine con il territorio di Pianopoli ed il “T Hotel” in località Garrube. Dunque tante opportunità per trascorrere un giorno di festa o una serata con gli amici in spensieratezza gustando le prelibatezze locali. (F.F)
COSA VISITARE IN PAESE
Prendendo atto che molti monumenti storici sono stati distrutti da eventi tellurici e dall’incuria dell’uomo ancora è possibile ammirare alcuni monumenti ed edifici di un certo interesse storico.
Partendo da piazza Mangani che è il luogo di ritrovo abitudinario di tutta la gente di Feroleto centro possiamo fermarci d’innanzi al MONUMENTO DEDICATO ALLA MADONNINA DEL DUOMO DI MILANO, statua della Madonna riprodotta in sedici copie sparse per il mondo. Questa rara copia si trova a Feroleto Antico grazie all’interessamento di Antonio Morello, emigrato feroletano trasferitosi a Milano nel 1947. Una volta ottenute tutte le autorizzazioni la copia della madonnina giunse a Feroleto nel 1968 e fu posizionata in una nicchia del vecchio muro della chiesa di San Nicola. Due anni dopo, sempre grazie all’interessamento di Antonio Morello, giunse a Feroleto una guglia simile a quella del duomo di Milano e su di essa vi fu posta la statua. Fra le altre cose da visitare in paese non va tralasciato, in via Generale Stocco, L’ANTICO PALAZZO COSENTINI, oggi di proprietà comunale e che per diverso tempo ha ospitato la scuola EDENET. PALAZZO MASTROIANNI in piazza Mangani più volte ristrutturato e risale alla fine del 1600 . All’interno vi è ospitata anche – da pochissimo tempo- l’unica sede regionale di Radio Maria. Molto caratteristici anche ex PALAZZO COMAS, oggi palazzo BARRA, che conserva un aspetto tipicamente signorile e PALAZZO SCALISE, un tempo sede di Caserma, ricco ancora di stucchi e decori eseguiti dalle maestranze locali. In via Castello si può fare una passeggiata in prossimità dei muri di base dell’ANTICA DIMORA DEI D’AQUINO, castello oggi ristrutturato ed adibito ad abitazione. Molto bella e decorata la CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE, risalente al 1500 e che conserva nel suo interno preziosi costruita nel 1995 nel cortile della Casa degli Anziani per volontà dell’ex parroco don Giulio. A sette chilometri da Feroleto Antico sorge il SANTUARIO DI DIPODI, costruito prima dell’anno mille e dove ogni anno nei giorni del 13,14 e 15 agosto si svolgono i festeggiamenti in onore della Madonna con una serie di iniziative. Nel centro storico possiamo farci quattro passi nelle caratteristiche e strette viuzze (vinelle) che si snodano fra i vecchi fabbricati, alcuni antichi portali con le armi del casato, vecchie balconate in ferro battuto, testimonianza di un ricco artigianato locale, i ruderi di numerosi mulini ad acqua costruiti lungo il corso dei torrenti. Anche le numerose frazioni del paese conservano un loro fascino. A Ievoli molto bella e caratteristica la chiesa dedicata alla Madonna dell’Addolorata che sorge in sommità al paese ed il grande piazzale ad essa antistante dove vi è ubicato anche il monumento ai caduti. Così anche nella frazione Vaiola la presenza di una piccola chiesetta, raggiungibile attraverso una grande scalinata in pietra e quasi nascosta tra le vecchie abitazioni per lo più disabitate, regala agli occhi una sensazione di pace e di serenità. Nella frazione Galli fra le più antiche testimonianze una piccola icona sacra (“cona” ) che ha oltre duecento anni di vita e che è sorta con le prime abitazione di quest’area. Altra piccola e caratteristica chiesetta si può ammirare nella frazione Polverini. Feroleto Scalo invece, spostato più a valle e più vicino alle vie di comunicazione, impersona l’aspetto di una cittadina in perenne crescita non solo come presenze numeriche ma anche come attività commerciali. (F.F)
UN PAESE DOVE SI INVECCHIA BENE
Spegnere ben 104 candeline sulla propria torta di compleanno è un evento raro che possono permetterselo solo pochi eletti. E così a Feroleto Antico, ritenuto uno dei centri della Calabria dove si vive di più, ben due persone, che tra l’altro sono amici d’infanzia ed abitano a poche decine di metri l’uno dall’altro, hanno avuto l’onore di tagliare questo ambito traguardo. Lo scorso 17 marzo infatti, a festeggiare i 104 anni, è stato mastro Egidio Cortese ed il 13 agosto è stato mastro Francesco Pagliuso. La loro è una storia molto particolare e commovente perché sin dalla loro nascita non hanno mai abbandonato il paese e sono stati testimoni di tutti gli eventi storici accaduti in oltre un secolo di vita. Entrambi hanno aperto i loro laboratori artigianali nel centro del paese, Egidio come sarto e Francesco come calzolaio, ed hanno esercitato questa attività sino ad oltre l’età pensionabile ed entrambi sono stati componenti della banda musicale del paese negli anni cinquanta del secolo scorso. Due amici d’infanzia, dunque, che hanno avuto l’onore di essere testimoni oculari di tanti eventi storici e che oggi hanno tanto da trasmettere ai giovani. La comunità di Feroleto Antico non può che augurare a questi due “giovani” ancora tantissimi giorni di felicità….ricordando anche che lo storico traguardo dei cento e quattro anni è stato oltrepassato da Tommasina Vaccaro, scomparsa nel 2009 a 102 anni e Saveria Mancuso scomparsa da qualche anno alla veneranda età di ben 103 anni. (Franco.Falvo.)