Sono tantissimi i feroletani sparsi per il mondo, costretti a partire e a lasciare la propria terra per necessità economica o per libera scelta. Spesso fra questi è facile incontrarne qualcuno che ha fatto successo, che è riuscito ad affermarsi e far parlare di se facendoci sentire orgogliosi di essere calabresi. Convinto che le persone vanno elogiate, incoraggiate e premiate quando sono in vita, da oggi in poi dedicherò ogni tanto qualche pagina di questo sito a parlare di loro e delle loro attività e lo faccio iniziando da un artista che ho conosciuto personalmente nel 2006 quando scese in Calabria per esporre le sue opere. Stò parlando di Francesco Gallo, in arte INIS, originario di Feroleto Antico, che vive e lavora in Francia ma viaggia per il mondo per esporre le sue opere.
Come tanti nostri illustri calabresi, FRANCESCO GALLO in arte INIS, è divenuto “grande” soprattutto fuori dai confini della nostra regione. Francesco scopre sin da piccolo di essere nato con la predilezione per l’arte e come solitamente si dice in queste circostanze ha avuto la testa dura di un calabrese autentico, di un uomo che con coraggio ha saputo seguire sino in fondo un percorso artistico superando difficoltà e ritrovando la strada giusta: quella del successo. Oggi INIS, il cui vero nome è Francesco Gallo, vive in Francia e il suo talento è riconosciuto a livello internazionale. Solo l’Italia, la sua terra d’origine, così come quasi sempre accade, non ha saputo cogliere la grandezza dell’artista, un uomo che porta il nome del suo paese natìo nel suo stesso nome d’arte quasi come a voler fare una scommessa con se stesso nel promettersi che non rinnegherà mai il suo luogo di nascita,- il suo amato paesello dove ha vissuto la giovinezza,- neanche quando sarà
diventato “famoso”. Ed oggi INIS, che è anche un apprezzato scultore, il cui nome d’arte è ricavato dalle iniziali della frase “Io Nato Ievoli Sono” dove Ievoli è la frazione che gli ha dato i natali, è un artista a livello mondiale e a darne testimonianza sono le sue numerose esposizioni tra l’Europa e l’America e i prestigiosi premi e riconoscimenti che gli sono stati attribuiti. L’artista già a cinque anni ha cominciato a fare i suoi primi dipinti e dopo gli studi della scuola media si è iscritto al liceo artistico di Catanzaro e successivamente ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Inis nel 1975, dopo gli studi, come tanti altri nostri connazionali sceglie la strada dell’ emigrazione e si ritrova in Francia.Trova stabile dimora in Savoia nella città di St. Jean de Maurienne; subito comincia a dare tutto se stesso alla pittura. Ma non dimentica mai la Calabria e l’Italia perché nelle sue prime tele spesso traspare tutta la bellezza ed i colori della nostra penisola e il ricordo della sua infanzia vissuta interamente nella sua amata Ievoli . Inizia proprio da qui, dalla Savoia francese dove più tardi stringerà amicizia con il principe Vittorio Emanuele, ad esplorare paesaggi e regioni spostandosi anche nella Guiana, nella vicina Spagna, nel Mezzogiorno francese. Ma l’artista acquista più forza ed espressività quando si lascia incantare dalla vita dei campi e dalle vallate soprattutto dopo la creazione del grande parco regionale del massiccio dei Bauges. I suoi soggetti preferiti sono le mucche che pascolano libere nei campi, i mietitori ed il piccolo mercato del Chatelard, le donne intente alla raccolta del fieno ed altre scene dove viene messa in risalto la quotidianità e la fatica dell’uomo semplice, quello che vive nelle periferie o nelle campagne. Sono molti i temi dominanti dei suoi lavori, c’è quello del mercato, simbolo universale, luogo si scambi e della vita, un tema molto caro all’artista e presente in molte tele; il tema della terra, come il ritorno nei campi, il lavoro dell’uomo e della sua mano, il tema della musiche dove le orchestre ritratte traggono ispirazione dal rapporto che lui ha con la musica e che trova rafforzo nella convinzione dell’artista che“ dipingere è anche comporre”. E poi ancora il tema delle corride dove il toro, con la sua potenza, si scontra con l’uomo, quello della natura morta che rappresenta l’infanzia del pittore vissuta interamente nella sua Ievoli e da dove emerge attraverso i colori e le forme delle rappresentazioni dei dipinti il sapore della sua terra, le voci dei suoi parenti.
Le sue figure , stilizzate e geometriche, sono scandite da verdi, gialli, marroni e azzurri che lasciano comparire talvolta una macchia di rosso. Forme e contorni mai definiti e quasi sempre sfuocati.
A congratularsi con lui dopo aver ammirato la sua arte sono tanti illustri personaggi che hanno immortalato con le foto i loro incontri tra questi Francois Mitteran, il defunto principe Ranieri di Monaco, Emanuele Filiberto e ed il principe Vittorio Emanuele di Savoia, Jacque Chirac, solo per citarne qualcuno. La televisione nazionale francese e molti quotidiani si sono interessati alla sua arte e molte sue opere si trovano sparse in tutto il mondo in vari musei e gallerie d’arte. INIS, che da poco ha festeggiato i trent’anni di attività artistica con la pubblicazione di un catalogo in lingua francese ed in italiano, oggi vive viaggiando continuamente da uno Stato all’altro per promuovere la sua arte ammirata in ogni parte del mondo.
“Ritorno nel mio sud” è il titolo che è stato dato alla prima sua mostra allestita in Calabria. L’importante evento è stato organizzato dall’ galleria d’arte di Francia Chabanian-Perbet in collaborazione con l’ associazione culturale Dalidà e l’amministrazione comunale di Catanzaro. La mostra è stata allestita presso il Centro culturale di Aggregazione Giovanile in via Fontana Vecchia a Catanzaro ed è rimasta aperta al pubblico dal 22 al 30 aprile 2006.
Successivamente a questa mostra Francesco Gallo si è recato a Feroleto Antico, nella frazione Ievoli, dove ha vissuto la sua giovinezza, per donare alla chiesa del luogo una pregiatissima scultura, rappresentante il “Cristo della pace” e un medaglione dedicato a sua santità Giovanni Paolo Secondo. Ad accoglierlo a Ievoli, ridente frazione del comune di Feroleto Antico, c’era tutta l’amministrazione comunale, il vescovo della diocesi, il comandante della locale stazione dei carabinieri, il parroco e naturalmente tantissimi suoi amici, parenti, conoscenti ed estimatori della sua arte. Il crocifisso, scolpito dall’artista in tre rari esemplari e di cui le altre due copie si trovano a Betlemme e a Pontamafrey, è stato posizionato all’interno della chiesa dell’Addolorata ed è stato benedetto dal vescovo unitamente al medaglione.
Parole di elogio ma anche momenti di forti emozioni sono state vissute in questa piccola frazione divenuta universale per tale occasione. Anche il vescovo si è complimentato con l’artista soprattutto per il tema religioso spesso ricorrente nelle sue opere e per il percorso artistico che esalta anche i valori della pace, la ricerca della fede, la tolleranza fra i popoli. Espressioni di ammirazione e gratitudine per essere tornato nella sua terra e al suo paese natio, sono giunte da suoi vecchi amici e compagni di scuola. L’artista, visibilmente commosso ma molto felice di essere fra la sua gente, in quell’occasione ha ringraziato tutti e ha aggiunto che in qualsiasi parte del mondo si è recato non ha mai rinnegato la sua terra d’origine ma si è vantato sempre di essere un uomo del sud, un uomo della Calabria, di quella Calabria onesta e che sa onorare ovunque il nome di questa terra.
L’artista è stato accolto a braccia aperte anche dalla comunità di Serrastretta, paese originario del padre, dove ha fatto visita alla scuola media e dove ha donato un preziosissimo medaglione in bronzo alla chiesa parrocchiale. Nella scuola media del luogo alla presenza dei docenti e degli alunni sono state esposte alcune sue opere e sono state spiegate direttamente dall’artista le tecniche utilizzate nella realizzazione dei suoi capolavori esposti in tutto il mondo. Nella chiesa parrocchiale invece l’artista, che ha vissuto la sua giovinezza interamente nel vicino comune di Feroleto Antico, ha voluto donare un prezioso medaglione dedicato a Giovanni Paolo Secondo. Nel corso della celebrazione liturgica alla presenza del parroco, dei rappresentanti della pro loco, dell’associazione culturale “Dalidà” e di tantissimi suoi amici, parenti ed estimatori , Francesco Gallo ha parlato della sua esperienza di vita, un’esperienza cominciata tanto tempo fa nella frazione Ievoli di Feroleto Antico quando era un ragazzo come tanti altri, esperienza proseguita con la sua emigrazione in Francia dove oggi vive con la moglie e quattro figli e dove ha maturato un esperienza artistica che in breve tempo lo ha portato a diventare uno degli artisti più apprezzati al mondo. Le sue mostre si spostano continuamente da un continente all’altro, le sue opere si trovano esposte in musei molto rinomati e visitati da milioni di persone ma ciò che rende ancora più grande l’artista è la sua semplicità e la sua umiltà, il suo vantarsi di essere un uomo del sud dell’Italia, di un piccolo paesino della Calabria, doti rimaste nel suo carattere ed in parte espresse anche nelle sue opere d’arte dove emerge il tema ricorrente della gente povera, dei contadini, della natura.
Nel corso della manifestazione religiosa, allietata dalle dolci melodie del Joiful Corus, l’artista si è commosso nel rivedere tanti suoi amici a distanza di tantissimi anni ma soprattutto nell’essere stato accolto con molto entusiasmo e con tanto affetto dai suoi paesani ed amici d’infanzia.
L’associazione culturale “Dalidà” che gli è stata molto vicino e gli ha dato una mano nell’organizzazione della mostra di Catanzaro ha consegnato nelle mani dell’artista per mezzo del suo segretario una targa ricordo con l’auspicio che si possa creare al più presto una collaborazione stabile con Inis; anche la pro loco, rappresentata dal presidente Antonio Fazio lo ha ringraziato pubblicamente per essere ritornato dopo trent’anni a farci conoscere le meravigliose opere da lui create, omaggiandolo con una pregiatissima tovaglia realizzata dall’artigianato femminile locale.
FRANCO FALVO