IN CALABRIA NELL’AREA DEL REVENTINO RESI NOTI NEI GIORNI SCORSI I PRIMI DATI DELLA INTERESSANTE SPERIMENTAZIONE PER SPECIE ARBOREE PER BIOMASSA LEGNOSA CAPACI DI ASSICURARE FORME DI REDDITO INTERESSANTI IN AGRICOLTURA
Le potenzialità delle SRF (piantagioni a rapido accrescimento a ciclo breve) in Calabria è il tema trattato presso l’Aula Didattica dell’Azienda Vivaistica Forestale ALLASIA PLANT MAGNA GRECIA a Soveria Mannelli.
L’azienda calabrese è stata ed è al centro di una sperimentazione circa le specie adatte per la biomassa legnosa nel territorio calabro e in particolare nell’area del Reventino.
ALLASIA PLANT MAGNA GRECIA nel 2009 in collaborazione con l’Unità di Ricerca per le Produzioni legnose e la sperimentazione in agricoltura (CRA-PLF) ha sperimentato a Decollatura una piantagione di short rotation forestry di circa 3.500 m2 con varie tipologie di cloni di specie arboree diverse adatte per la biomassa. In particolare, in questo sito decollaturese, sono stati sperimentati i rendimenti di pioppo e salice, con presenze minori di altre specie arboree come la robinia. Lo studio sopracitato è posto nell’ambito del progetto SALPIO (finanziamento OIGA – MiPAAF).
Decollatura ricade in un progetto di sperimentazione di short rotation insieme ad altri 4 impianti di sperimentazione nel Piemonte. Questa sperimentazione in questi 5 diversi siti, così come esposto da Gianni Facciotto (per il Piemonte) e Sara Bergante (per Decollatura) entrambi componenti del CRA-PLF Casale Monferrato, ha l’obiettivo di valutare le nuove varietà di cloni e capire la loro produttività nei vari siti di impianto e latitudini.
Scelti i siti, i cloni, gli impianti non rimane che valutare quali modelli colturali adottare. Si può infatti adottare il modello SRF a turno biennale che ha meccanizzazione semplificata, bassi costi di raccolta e reddito a breve scadenza oppure il modello MRF a turno quinquennale che ha una qualità superiore di cippato, una produzione più elevata, e utilizzo diverso del mercato.
Il concetto di biomassa fa riferimento alla produzione di energia proveniente da tutte quelle sostanze di origine vegetale e animale che non hanno subito processi di fossilizzazione e ricade insieme all’energia eolica, fotovoltaica, marina… nella cosiddetta categoria delle energie rinnovabili, in quanto l’anidride carbonica che viene emessa affinché esse possano produrre energia, non causa un incremento rispetto a quella già presente a livello ambientale, ma è la stessa che i vegetali hanno assorbito per il loro sviluppo.
Le biomasse forestali derivano dagli scarti legnosi sotto forma di trucioli e sono costituite perlopiù da cellulosa, emicellulosa e lignina. Esse possono essere ottenute da intervento di taglio nei boschi naturali e nei boschi artificiali quindi dall’uso di impianti a ciclo breve di colture arboree dedicate come nel caso del progetto SALPIO pioppi e salici.
La Calabria, farebbe pensare a un bacino perfetto per le biomasse legnose. Ma la grandissima presenza di boschi sminuisce gli investimenti sulle piantagioni dedicate. Inoltre in Calabria la filiera bosco legno energia è limitata al solo uso dei lotti boschivi i cui proprietari hanno avuto dalle autorità preposte l’autorizzazione al taglio andando però a trascurare tutta una serie di passaggi successivi. Altro fattore di freno analizzato da Enrico Allasia dell’ Allasia Plant Cavallermaggiore di Cuneo è l’essere restii al cambiamento della coltura da parte dell’agricoltore. Enrico Allasia inoltre constata come dagli inizi degli anni ’90 ad oggi gli ettari dedicati a questo tipo di colture siano arrivati ad essere 6.000 – 6.500, con particolare concentrazione nel nord Italia mentre nel sud si è un po’ in ritardo.
Ecco allora l’importanza del progetto SALPIO sperimentato nel Reventino, dove la sigla contiene le radici delle specie arboree particolarmente preposte per la biomassa e cioè salice e pioppo, ma vi sono da segnalare altre specie arboree adatte a tale uso: la robinia e l’eucalipto.
Proprio quest’ultima specie arborea è stata trattata da Giovanni Mughini appartenente al CRA-PLF di Roma e lontano parente del famoso opinionista. L’eucalipto è la pianta più coltivata al mondo e in paesi come la Spagna, il Portogallo, il Marocco è un’importante risorsa economica questo perché ha grande capacità di accrescimento, di adattabilità e ha turni veloci di ceduazione. In Calabria a partire dagli anni ’50-’60 è stato utilizzato a scopo protettivo-produttivo. Oggi ne esistono circa 18.000 ettari ed è utilizzato in gran parte per combattere il dissesto idrogeologico.
La conferenza tenuta e curata dall’ Allasia Plant Magna Grecia è stata decisamente interessante in quanto ha avuto sia caratteri di operatività dedicati agli addetti ai lavori sia tratti teorici per coloro che non sono così addentrati nella materia. Anche Francesco Fazio ha espresso la sua grande soddisfazione circa la riuscita dell’evento e conclude ringraziando i relatori Gianni Facciotto, Sara Beragnte, Giovanni Mughini e Enrico Allasia. Aggiunge che sono da approfondire e portare avanti le tematiche delle acque reflue dei comuni per poter irrigare tali impianti arborei dedicati (il c.d. metodo dell’Università della Basilicata), la coltivazione di specie arboree per le biomasse su terreni inquinati; e analizza come la sperimentazione sul suo terreno decollaturese va a decretare un soddisfacente risultato per una specie diversa rispetto a salici e pioppi cioè la robinia.
Numerosi ospiti qualificati in sala: associazione silvicoltori Calabria, ARSAC, CNR unita di Bari, SLOW FOOD, osservatorio fitopalogico della regione Calabria, coop. Monti del Reventino, agricoltori, ed imprese boschive del territorio.