Il 2 aprile 2014 per il santuario di Dipodi e per tutta la diocesi lametina sarà una giornata veramente speciale ed attesa da tempo. Infatti per tale giorno, con inizio alle ore 18,30, è stata organizzata una solenne manifestazione religiosa che vedrà la partecipazione di Mons. Luigi Antonio Cantafora e che sfocerà in tre eventi: l’ultimazione dei lavori del restauro conservativo e risanativo del santuario, la consacrazione del nuovo altare e la ricorrenza del 160 esimo anniversario dell’ arrivo della Statua della Madonna di Dipodi . Non è una cosa da poco se pensiamo che tutto ciò è merito della volontà e dell’impegno del rettore del santuario, don Antonio Astorino, il quale dal giorno della sua nomina, avvenuta solo qualche anno fa, ha preso a cuore le sorti di questo santuario che stava cadendo a pezzi e lo ha trasformato in un luogo degno di questo nome. Un lavoro meritorio che avremo modo di apprezzare in tutta la sua interezza subito dopo l’inaugurazione del prossimo 2 aprile. Ma del santuario, dei suoi lavori, di come ci appare oggi ne parlerò ancora in occasione della giornata del 2 aprile 2014 con un reportage fotografico, ma ora vorrei fare solo qualche considerazione generale su questo luogo e su cosa esso rappresenta così come ho avuto modo di scrivere nel 2002 sul mio libro dedicato al santuario dal titolo “Il santuario di Dipodi, storie, leggende ed attualità.”
Purtroppo dobbiamo prendere atto che in passato questo santuario non ha avuto dai feroletani e dalla gente del circondario la giusta collocazione, dimensione religiosa e sociale. La sua valorizzazione ed apertura alle grandi masse per lo più è avvenuta sempre in occasione della festa del 15 agosto. Oggi, con grande soddisfazione, stiamo assistendo ad un processo inverso o meglio ad una maggiore considerazione del santuario. Ciò fa ben sperare che fra non molto esso, pur conservando le sue caratteristiche di luogo di culto dove il silenzio regna sovrano, possa divenire anche un punto di riferimento per l’espressione della religiosità e della fede di tutta la diocesi ed anche della Calabria per la sua posizione centrale. Di certo possiamo dire che questo luogo di fede, che ha sicuramente una storia millenaria, oggi è al centro dell’attenzione di molti gruppi religiosi e laici del lametino e rappresenta un punto di riferimento per gli esercizi spirituali di molti sacerdoti, un centro di aggregazione e di solidarietà per molte famiglie e giovani coppie che operano nel sociale e che qui si ritrovano per pregare, stare insieme e compiere un cammino di fede. Certo, la Calabria prospera di santuari e tutti hanno origini molto remote. Ma spesso la loro conoscenza ai pellegrini è avvenuta nei tempi recenti grazie al miglioramento delle vie di comunicazione e dei moderni strumenti di informazione.
Anticamente questi santuari venivano ubicati in luoghi non molto accessibili e venivano eretti su delle collinette o nei fitti boschi, quasi una volontà dei fondatori di questi luoghi di isolarsi dalla mondanità dei centri vicini. A volte raggiungerli diveniva una vera e propria impresa poiché i pellegrini erano costretti a delle estenuanti marce su strade poco percorribili e scoscese.
Oggi questa difficoltà è stata superata in quanto la gran parte di essi sono stati resi più accessibili, e come scrive lo storico Francesco Russo “Questi santuari sono oggi considerati esperienza della devozione popolare e centri di spiritualità o di irradiazione di una fede viva e sincera”.
Ritornando alla religiosità del luogo, non bisogna dimenticare che Feroleto Antico, in passato, ha costituito un grande punto di riferimento della religiosità calabrese. Non va dimenticata la presenza in zona di un monastero greco come quello dei Santi Filippo e Giacomo, e la presenza di un convento degli agostiniani la cui chiesa è stata demolita nel 1977. Ma oggi di queste antiche testimonianze religiose rimane ben poco e ciò perché questi luoghi non sono stati tutelati da chi aveva il dovere di farlo.
Oggi il santuario di Dipodi rimane uno dei pochi monumenti e luogo di culto religioso mariano di questa diocesi e dell’intera regione. Di recente è stato inserito nel progetto “Consorzio Calabria Giubileo 2000”, un progetto che mira alla promozione ed alla valorizzazione del culto mariano nei santuari calabresi e che ha come fine anche la promozione e la conoscenza del contesto socio-culturale nel quale i luoghi di culto sono inseriti.
Ora grazie all’interessamento del nuovo rettore il santuario stà assumendo sempre più un ruolo importante nella religiosità calabrese.
FRANCO FALVO