IL LABIRINTO E LA FUGA, Contributi conoscitivi ed operativi sulle dipendenze, è il titolo del convegno che si svolgerà sabato 29 marzo a Marcellinara, con inizio alle ore 17,00 nella Sala della Cultura. Un convegno molto interessante organizzato dall’Associazione Culturale Femminile “I Fili di Arianna” in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Un convegno che vedrà i saluti del presidente dell’associazione organizzatrice, Lina Tavano e degli esperti dott. Bernardo Grande, sociologo e direttore del Ser.T di Catanzaro, dott.ssa Bevacqua Tiziana, psicologa e psicoterapeuta Linea Verde Droga Ser.T. Catanzaro, dott.ssa Audino Maria Giulia, farmacologa, dirigente medico Ser.T. Catanzaro, dott.ssa Riccelli Roberta, dottore di ricerca presso Università degli studi Magna Grecia di Catanzaro ed il dott. Magisano Antonio, comandante della stazione dei carabinieri di Marcellinara. L’incontro, che sarà coordinato dalla dottoressa Arturi Sonia A., psicologa clinica e psicoterapeutica, affronterà a 360 gradi il fenomeno delle droghe e delle tossicodipendente in una società dove il fenomeno è sempre molto difficile da contrastare. Tempo fa , avendo aiutato un ex alcolista a scrivere un libro sulla sua storia personale finita nel migliore dei modi, essendo riuscito non solo a sconfiggere il problema dell’alcol ma anche a fondare un associazione per aiutare gli altri a venirne fuori, ho avuto modo di affrontare, anche se marginalmente, il problema e di analizzare vari aspetti di queste problematiche. Pertanto sono pienamente convinto che le cause che generano il fenomeno dell’alcolismo sono veramente molte, tanto che risulta impossibile stabilire con certezza fattori causali predisponenti più di altri. Certamente esiste un’ insieme di più fattori socioculturali e psicologici alla base del problema. Su questi interviene poi l’effetto della sostanza, che costituisce il terzo elemento di grande importanza nel decidere di continuare a bere. L’alcol può essere considerato come il mezzo per sostituire o prolungare una situazione carente, può essere il mezzo per sentirsi disinibiti, euforici, tranquilli, per non sentire dolore, per socializzare meglio o perché è un uso comune. I motivi che inducono una persona a bere sono diversi e contrastanti fra di loro, dipendenti esclusivamente dalla propria personalità. Unica condizione costante è che l’uso continuato di alcol induce una diminuzione delle capacità mentali e razionali di una persona sfociando nel tempo in una vera e propria modificazione dell’Io. Il senso di critica cala, il controllo diminuisce e si accentua l’incapacità ad uscire dalla dipendenza e i vuoti che l’alcol crea nello stesso tempo li riempie. L’alcolismo cronico ruba insomma tutte le caratteristiche di una persona, facendola regredire sino ad acquisire significativi comportamenti infantili come la ricerca di una continua soddisfazione e la passività. Questo processo accomuna gli alcolisti, che arrivano ad assomigliarsi tutti, proprio per l’effetto di spersonalizzazione determinato dalla sostanza.Il processo di alcolismo si basa su 3 punti essenziali: a) l’alterazione delle percezioni ambientali del soggetto determinate dall’alcol , b) il soggetto modifica l’ambiente sia direttamente che indirettamente c) l’ambiente influisce sulla persona e gestisce l’attrazione nei confronti dell’alcol.
Unico modo certo per uscire da questa grossa dipendenza è l’intervento terapeutico mirato a valutare e ad affrontare tutti e 3 questi fattori che si influenzano fra di loro, si rinforzano fino a causare l’alcolismo.
Pertanto un invito personale a prendere parte a questo convegno che ci darà modo di avere delle conoscenze più appropriate sul problema.
FRANCO FALVO