È terminato venerdì 23 gennaio il viaggio nel Reventino dei 24 studenti frequentanti il Master REPRESENTATION, MEANING AND MEDIA dell’UNISG (Università delle Scienze Gastronomiche) di Pollenzo accompagnati dai loro tutor Andrea Grisotto e Luca Galvagno, viaggio pianificato dalla condotta Slow Food Soverato versante Jonico in collaborazione con l’Università delle Scienze Gastronomiche.
Gli studenti (sei uomini e diciotto donne) di differenti nazionalità, Ecuador, USA, India, Germania, Ucraina, Giappone, Danimarca, Colombia, otto gli Italiani) sono giunti in Calabria lunedì 19 e hanno seguito il programma di visite aziendali stilato da Marisa Gigliotti referente Slow Food Calabria per il progetto “L’Appennino che verrà” e dalle dott.sse Vincenzina Scalzo dell’ARSSAC e Maria Antonietta Mascaro (Coop. Monti del Reventino) che hanno accompagnato i loro ospiti nelle varie fasi del loro tour di studio.
Lo scopo della visita è stato quello di cogliere il messaggio che arriva da una zona montana interna che cerca di mantenere intatte le sue radici, le sue tradizioni, la sua biodiversità la voglia di non perdere i suoi giovani e dare loro nuovi input lavorativi.
Quanto detto, già sperimentato in passato in altre similari esperienze, può sembrare strano che possa essere presente in Calabria e nel Reventino in particolare.
Eppure è così!
Ne è stata prova la positiva meraviglia dei ventisei ospiti e le lacrime di alcune studentesse nel voler manifestare il loro dispiacere a lasciare, a loro dire, “luoghi, sapori, aromi e persone magnifiche”.
Tutte le aziende visitate hanno tradizione e innovazione insieme, e quasi tutte, sono gestite da giovani imprenditori, o se non sono gestite i giovani ricoprono al loro interno ruoli decisamente importanti.
Lo stage ha visto alternarsi attività didattiche in “aula” come nel vivaio Allasia Plant Magna Graecia di Franco Fazio titolare dell’azienda e nello stesso tempo rappresentante Coldiretti Calabria, dove i ragazzi sono venuti a contatto con la sua azienda vivaistica e contestualmente hanno appreso concetti come il km 0.
La filiera e l’importanza di fare rete e sinergia tra produttori con la Cooperativa Monti del Revenetino.
Nello stesso contesto con Angelo Aiello referente della “Comunità del cibo Castagne e Pastille di Serrastretta” (costola dell’Associazione Dalidà di Serrastretta) grazie a esaustive slide hanno avuto modo di percepire le tanto citate: storia, economia e tradizione”. Il tutto in preparazione alla visita alla Casa museo e al Museo Dalidà, luogo della memoria dell’artista Dalida e contestualmente casa museo delle tradizioni artigiane e contadine di Serrastretta e del comprensorio.
A Soveria Mannelli la casa editrice Rubbettino visitata sotto la guida del dott. Antonio Cavallaro che dopo una dettagliata descrizione su quello che è/non è una casa editrice pone l’accento su quali sono i problemi che si hanno nello svolgere un’attività editoriale importante in una zona interna non propriamente con tutte le comodità che l’azienda necessiterebbe e quali e quanti invece sono i benefici che se traggono.
Nella salumeria “Gusto e tradizione” di Giacomo Gigliotti dopo una “lezione in aula” svolta direttamente in laboratorio a Serrastretta i ragazzi hanno avuto la possibilità di toccare con mano alcune fasi di produzione dei salami da lui confezionati.
Così come è accaduto nelle aziende dell’Amato: la “Valle Amato” azienda che produce le provole a forma di animaletto, alle cantine Lento leader nella zona per la produzione di ottimo vino.
A Serrastretta presso l’apicoltura Scalise e nella pasticceria Gallo in cui il proprietario PierLuigi Gallo nonostante la velocità della visita degli ospiti ha regalato loro una degustazione delle sue delizie “take away”. Passando per Soveria Mannelli nel pastificio Cardamone la disponibilissima Paola ha dato informazioni tecnico/teoriche in primis e poi pratiche durante la visita del suo laboratorio di pasta fresca e secca.
E sempre a Soveria Mannelli troviamo la disponibilità, l’accoglienza e la grande professionalità di Belmonte azienda nota in particolare per i suoi prodotti secchi (pomodori, funghi, vasetti di prodotti vari) ha lasciato senza parole gli ospiti.
Suggestiva e carica di storia è stata la passeggiata fatta al Convento di Corazzo e la passeggiata che da lì ha portato gli ospiti a visitare la Bioittica e il caseificio Mancuso di Carlopoli con agriturismo annesso dove hanno consumato un gustosissimo pasto.
Pasto decisamente in stile slow è stato consumato dagli ospiti presso il ristorante “Il Vecchio Castagno” a Serrastretta dove lo chef di Slow Food Delfino Maruca, coadiuvato egregiamente da suo figlio Mattia ha dato vita a un pranzo che si è protratto fino nel tardo pomeriggio con la non voglia di tutti di andare via da un luogo in cui suoni, odori e sapori avevano unificato persone così diverse in un unico comune denominatore: il magnifico cibo!
Lo stage dei ragazzi si è concluso venerdì mattina con la visita nelle pastillare e nei laboratori in cui viene a essere prodotta la famosa “Rusarella” la pastilla cotta al vapore dall’azienda Fazio Antonio a Viterale – Serrastretta – e sempre a Viterale Marco chef de “E Turre” dopo aver dato dimostrazione di come si fanno “e fhrittule” ha congedato i suoi ospiti con un delizioso e ricco buffet, con la promessa da parte di tutti di tornare presto a far visita a Marco così come a tutta l’intera area del Reventino.