Sarà presentato sabato 21 febbraio 2015 con inizio alle ore 18,00 nel salone del Circolo di Riunione, in via Lissania, n. 28, a Lamezia Terme, il libro di Domenico Iannantoni e Domenico Antonio Cefalì dal titolo “Perché Briganti?”. La presentazione del libro sarà introdotta dal prof. Felice Jannazzo, Presidente dell’ antico Circolo di Riunione , relazionerà sul tema il dott. Domenico Romeo, scrittore e criminologo e nel corso della serata la Dott.ssa Raffaella Gigliotti leggerà alcune riflessioni sul meridionalismo. Un libro molto interessante già recensito su quotidiani e riviste e che stà suscitando un ampio dibattito negli ambienti culturali.
Ecco come viene descritto il libro dal suo editore:
“Con questa ricerca storica “Perché Briganti?, gli autori descrivono il fenomeno del brigantaggio in Italia prima dell’Unità e partendo dai periodi più remoti, con particolare riferimento alla Calabria, distinguendo quello ordinario, costituito da organizzazioni malavitose dedite alla grassazione, perpetrate nelle campagne o sulle montagne, ma che più spesso agiva lungo le vie di comunicazione tra i centri abitati ai danni di inermi viandanti, da quelli derivanti da insofferenze sociali e passati per bassi fenomeni di banditismo come è il caso di quello di recente memoria post unitaria e definito dalla letteratura italiana come un “…..ampio fenomeno misto di banditismo e di ribellione politico sociale nelle campagne del Mezzogiorno, dopo l’unificazione italiana che, con l’imposizione di misure amministrative e fiscali di particolare durezza, ivi comprese la completa abolizione dei secolari usi comuni delle terre a tutto vantaggio del latifondo, di grandi dimensioni ma solitamente mal coltivato ed adibito a colture estensive, che diede esca alla propaganda filoborbonica e clericale, ostile al nuovo stato liberale e a sua volta incapace di una politica che non fosse di pura repressione.”
Appuntamento dunque a sabato 21 febbraio alle ore 18,00 presso il Circolo Riunione di Lamezia Terme per una interessante serata culturale.
FRANCO FALVO