FEROLETO: IL PAESAGGIO, DA QUALUNQUE PARTE SI AMMIRA, E’ SEMPRE INCANTEVOLE

FEROLETO: IL PAESAGGIO, DA QUALUNQUE PARTE SI AMMIRA, E’ SEMPRE INCANTEVOLE

PANORAMA DI FEROLETO ANTICO

PANORAMA DI FEROLETO ANTICO

Il tempo stava cambiando. Il cielo si era coperto di grossi nuvoloni e il vento aveva cominciato a soffiare lentamente. Riprendemmo il nostro cammino e a poche decine di metri dal palazzo le indicai i resti di un vecchio mulino ad acqua. Una volta erano tanti, tutti dislocati lungo il corso dei due torrenti che delimitavano il paese ed erano tutti funzionanti; di questi solo uno era rimasto in attività e ci recammo a visitarlo. Emi mi seguiva con molta attenzione e faceva tesoro delle cose che le dicevo. Mi confidò che la cosa che più l’affascinava ma che nello stesso tempo le metteva paura era il senso di solitudine che si respirava , un senso di solitudine che faceva da cornice e da sfondo alla  bellezza storica di alcuni vicoli e di alcuni fabbricati. Tutto sommato mi confessò che avrebbe desiderato viverci.

-Davvero ti piacerebbe abitarci? Abbandoneresti la tua città per venirtene a stare qui?

– Si, lo farei, il paese non è grande ma è molto bello e caratteristico, è un oasi di tranquillità con un suo particolare fascino. Nella mia città non si respira questa quiete e questa tranquillità. Da noi tutto è confusione, dinamicità, si vive in mezzo ai rumori assordanti del traffico, alle sirene delle autoambulanze, al grido della gente che ti innervosisce e poi si fa sempre tutto di corsa e non ti accorgi che la vita scorre velocemente, che gli affetti  e i contatti umani passano in secondo piano, che le occasioni per vivere una vita ricca di soddisfazioni diminuiscono sempre di più.. Qui mi sento come se fossi in paradiso perché tutto assume un importanza diversa, soprattutto sono le piccole cose e i piccoli gesti quotidiani delle persone che ti fanno sentire meglio. Basta un semplice saluto, un sorriso, una passeggiata tranquilla con un amico, uno scambio di idee e  ti senti ricco interiormente, ti senti importante per l’altra persona perché dove si è in pochi e dove si conservano le tradizioni vivere è molto più bello perché si da un importanza maggiore al valore della vita;

– purtroppo – le risposi– molta della gente che vive qui lo disprezza, non riesce ad apprezzare niente. Siamo solo in pochi quelli che lo amano veramente e non lo cambierebbero per nulla al mondo.

-E fai bene ad amarlo,in questo ti invidio; anch’io avrei desiderato amare la mia città così come tu ami il tuo paese.

Dopo questo suo breve sfogo proseguimmo il nostro cammino sino al mulino che le avevo promesso di farle vedere. Ci soffermammo su un piccolo ed antico ponte costruito sul torrente Badia.  (tratto dal libro di F.Falvo ” Vita nell’ ombra” , 2008 ed. la Rondine).

Franco Falvo

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