Anche la nostra comunità di Feroleto Antico ricorderà il 25 aprile con molta commozione perché tanti dei suoi figli vi hanno partecipato e solo pochi sono riusciti a ritornare sani e salvi a casa. Fra tutte le testimonianze quella più interessante e commovente è quella del soldato feroletano Antonio Cosentino (1921-2010) raccontata nel suo diario “Parole dalla guerra” pubblicato nel 1997 dall’associazione “Quaderni feroletani” e dal quale ho tratto le due foto pubblicate a lato.
Negli anni in cui il giovane Antonio Cosentino è sul fronte l’Europa è travolto dalle armi nazi-fasciste e dalla resistenza degli alleati. Il giovane calabrese – come si legge sul retro di copertina del quinto quaderno feroletano – parte nel 1941 per il fronte greco, lo trasferiscono poi in Egeo, e, dopo l’otto settembre, affronta un lungo e triste periodo di una insolita prigionia al seguito delle truppe tedesche che dalla Grecia raggiungono Budapest attraverso i Balcani. Nel maggio del 1944 Antonio Cosentino e i suoi commilitoni vengono trasferiti prima a Zagabria e poi sul confine austriaco, che, dopo la resa dei tedeschi agli eserciti russo e americano, egli attraversa finendo, insieme a migliaia di altri militari sbandati, in un campo di prigionia nei pressi di Linz. Da qui, dopo quel memorabile giorno del 25 aprile del 1945, comincia il suo viaggio di ritorno. Un vero e proprio diario di guerra lungo, come lo ha definito Cosentino – ben 53 mesi di vita militare, un diario molto commovente ma soprattutto interessante per le giovani generazioni poiché narra un periodo storico molto particolare che ha portato tanto dolore, morte e sofferenza al popolo italiano. Nato nel 1921 Antonio Cosentino è scomparso il 29 gennaio del 2010 ma attraverso il suo diario di guerra continuerà ad essere presente fra noi ogni qual volta avremo voglia di ascoltare la sua storia conclusasi
positivamente proprio grazie al 25 aprile che gli ha permesso di fare ritorno a casa fra i suoi cari.
FRANCO FALVO