Artico tratto da “LAMEZIA NUOVA”, periodico di informazione edito dalla Diocesi di Lamezia Terme
Con una cerimonia coinvolgente, presieduta dal vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Luigi Antonio Cantafora, è stata riaperta al culto la chiesa di Santa Maria Maggiore di Feroleto Antico. Un numero davvero cospicuo di fedeli ha gremito la chiesa, partecipando con gioia e commozione ad un evento entrato già a far parte della storia di Feroleto Antico: adesso la chiesa di Santa Maggiore è davvero splendida e soprattutto molto funzionale.
Il vescovo, durante i riti d’introduzione, ha benedetto i presenti e l’intera chiesa con l’aspersione dell’acqua e, successivamente, ha effettuato il rito della dedicazione dell’altare con l’unzione dell’olio crismale, mentre l’assemblea dei presenti partecipava in devoto silenzio. Successivamente è stato protagonista di un’omelia altamente appassionata ed in sintonia con il sentimento dei presenti, facendo riferimento al momento e prendendo spunto dalle letture della liturgia del giorno, in particolare il Vangelo con l’incontro tra Zaccheo e Gesù. Al termine della celebrazione, il parroco don Tommaso Boca era emozionato e provato, ma è ugualmente intervenuto per ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile la riapertura della chiesa che non era affatto scontata. Quindi, ha ripercorso i momenti più significativi sintetizzando il tutto facendo riferimento al salmo 126: “Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare viene con gioia, portando i suoi covoni”.
Ha poi ringraziato il sindaco Pietro Fazio con l’intera amministrazione comunale ed il Vescovo per la loro presenza e vicinanza, l’Ufficio Tecnico Diocesano, ma soprattutto il “gruppo del restauro” composto da quelle persone che più di ogni altro hanno portato a conclusione la realizzazione dell’opera.
Un ringraziamento è stato ancora formulato nei riguardi dell’architetto Pietro De Sensi di Lamezia Terme, il quale, insieme all’ingegnere Valentino Falvo di Feroleto Antico, si è prodigato per la realizzazione tecnica del progetto, rinunciando ad ogni ricompensa al riguardo. Un sentito ringraziamento è stato infine rivolto a tutte quelle persone, che in un modo o nell’altro, hanno dato il loro apporto materiale e spirituale.
La chiesa è luogo fondamentale per il nostro come per tutti i paesi, la sua riapertura al culto rappresenta un evento importante che riguarda l’intera comunità per motivi culturali, sociali, storici e artistici ma per noi fedeli rimane il luogo dell’incontro con Cristo e in Cristo con gli uomini.
Si tratta di un incontro che si cristallizza nella chiesa ma che poi si espande al di fuori di essa, facendo di Cristo il punto di riferimento in ogni momento della nostra vita cercando di coinvolgere in questo rapporto ogni persona che il Signore dispone sul nostro cammino.
Insieme al parroco, don Tommaso Boca, erano presenti: il Rettore del Santuario di Dipodi, don Antonio Astorino; don Giacomo Panizza, parroco di Maria Addolorata di Jevoli; don Roberto Tomaino, segretario Vescovile e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano; alcuni Seminaristi; il sindaco di Feroleto Antico, Pietro Fazio; il vice sindaco, Sandro Boca; alcuni cosiglieri comunali; il maresciallo luogotenente Carmelo Carchidi. Icanti sono stati eseguiti dal coro parrocchiale e dal Coro polifonico “la corale “ diretto da Diego Ferraro.
Scritto da Ugo GIGLIOTTI