RICORDI: 30 ANNI FA LA SCOMPARSA DEL FARMACISTA CERCHIARO

RICORDI: 30 ANNI FA LA SCOMPARSA DEL FARMACISTA CERCHIARO

Questa foto del 1928 che ho inserito nel mio libro “Il coraggio di Cambiare” mi ha fatto ricordare un personaggio feroletano molto apprezzato in paese : il dott. Antonio Cerchiaro che nella foto in alto è ritratto  all’età di circa quattro anni insieme alla madre pronti per emigrare in America. Non so se effettivamente si sono poi imbarcati tutti e due per l’America ma nell’archivio comunale di Feroleto Antico, nella cartella relativa all’emigrazione del 1928, risultano entrambi con i documenti in regola per l’espatrio.

Sono già trent’anni che se ne è andato via ma sembra ieri. Il dott. Antonio Cerchiaro era nato a Feroleto Antico il 1 gennaio 1924 ed è scomparso il 16 luglio del 1993. Una persona molto attiva in paese che, dopo aver conseguito la laurea, ha aperto e gestito per molti anni l’unica farmacia presente nel comune di Feroleto Antico inizialmente in via Isonzo e successivamente in via Roma passata dopo la sua morte al figlio Alfonso che l’ha gestita sino alla sua prematura scomparsa avvenuta alla sola età di 50 anni. Il dott. Antonio Cerchiaro era figlio di Alfonso e di Tommasina Molinaro. Sposato con la signora Ferrari ha avuto tre figli: Nellina, Alfonso (come già detto prematuramente scomparso) e Donatello.  Il dott. Cerchiaro oltre ad aver ricoperto la carica di sindaco dal 1959 al 1962 ha anche insegnato matematica nelle scuole medie ed era una persona amante della cultura. Per un periodo ha collaborato al Mattino di Napoli e a diversi periodici locali. Era molto conosciuto ed apprezzato anche per le sue poesie in dialetto feroletano  tra le quali ricordo i titoli di quelle piu’ recitate in pubblico da lui stesso : “Novembre” e “La rosa e lu crisantemu” . Era anche molto interessato alla storia del nostro paese e, come lui stesso ebbe a dire qualche anno prima della sua morte, stava lavorando ad un libro

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sulla storia del paese, lavori che purtroppo sono rimasti inediti.

Gli amici del dott. Cerchiaro lo ricordano anche come un uomo di compagnia, allegro e gioviale, sempre pronto alla battuta ed appassionato di calcio.

Riporto qui di seguito una delle sue poesie piu’ belle.

NOVEMBRE

Cumu me pare bruttu u paise mio

intra stu mise de Novembre!

Specie a sira quando scure

chiove e tuttu tace.

Un se sente cchiù nente;

sulu u sgrusciu  da lavina

e li lampi c’allumanu e viuzze

cumu i fuochi da festa  d’agustu!

Ch’era bellu chillu mise d’agustu.

Quant’amici mmienz’a chiazza,

mmienz’ e machine e li sgrusci;

ognunu ridie e guardava lu cielu stillatu.

Ognunu volie fermare u tiampu

chisà ppe quantu……….;

ma u tiampu nun se ferma,

oh, amici miei!

Tant’è veru ca partistivu tutti,

prima unu, pue n’atru,… pue n’atru ancora,

sparpagliati cumu e pampine d’e cerze

ca l’autunnu fa bolare e ccà e dde llà.

Mo, io sugnu sulu e guardu a lavina

Chi chianu chianu scurre ppe lla via;

priagu mu torne chillu bellu mise

cumu nu viacchiu preghe  mu torne a’ gioventù.

E’ tardu. Su sonate mò mò

E sette e nu quartu.

Chiudu a putiga e vaju versu a casa.

Allu girune u viantu

pare ca me parre e dice:

“Non t’illudere, è giustu;

un po’ essere sempre u mise d’agustu”!

Va bbè- E’ giustu (pienzu tra e mia);

…ma ppè lla rondinella

ogne annu

torne sempre a primavera!!!

Perciò, lassame aspettà

a Franchinu, Tumasi e Totò;

si pienzu a illi

me pare ca u tiampu se ferma….

E llu paise mio

me pare biallu,

puru chi fa friddu o chiove sempre

cumu intra stu mise de Novembre.

 (Antonio Cerchiaro , autunno 1977)

 

(poesie e notizie  tratte dal libro di Franco Falvo, “Feroleto Antico, storia ed attualità*, ed. la Rondine, 2008)

 

 

 

 

 

Franco Falvo

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