Il prossimo 23 agosto ricorrerà l’anniversario della morte del poeta feroletano Vincenzino Gallo. Ebbene si, sono quasi 34 anni che non c’è piu’ anche se la sua presenza fisica in paese era già da alcuni anni scomparsa a causa della sua malattia che gli impediva di uscire di casa. Vincenzino Gallo era nato il 3 luglio del 1928. Fu un uomo che attraverso i suoi scritti ha espresso il suo attaccamento al paese, alla sua gente e, se la malattia gli avesse risparmiato almeno una parte di sofferenza, di certo avrebbe continuato a scrivere per raggiungere alti traguardi. Fu impegnato, prima della malattia, in diverse attività culturali e sociali, e chi lo ha conosciuto di persona lo descrive come un uomo buono e di sani principi morali. Chi è stato suo alunno ha avuto modo di apprezzarne la sua grande dote di pazienza, indispensabile per chi svolge l’ attività di insegnante. Schivo alle discussioni, umile nel rapporto con gli altri e molto impegnato nel sociale ha lasciato molte tracce del suo sensibile animo. Autore di un libro dal titolo Riflessioni pubblicato nel 1966 dove sono raccolte alcune sue poesie ed alcuni suoi racconti, Vincenzino Gallo per molto tempo ha collaborato anche ad alcuni periodici locali come Orizzonti Nicastresi, ed ha scritto un romanzo rimasto inedito. In molti suoi versi emerge anche il tormento della sua malattia che lo costrinse per molti anni su una sedia a rotelle impossibilitato ad uscire e socializzare così come nei suoi anni giovanili. Ecco quanto venne scritto sull’antologia di scrittori calabresi edita da Pellegrini Editore nel 1972: “la sua preparazione umanistica, attinta per molti anni in diversi istituti religiosi Lo hanno formato nel più alto senso della parola, e sia i versi quanto la prosa dimostrano chiaramente la sua cultura.” Ben poche sono state le manifestazioni per ricordarne la sua figura e tra queste mi preme riportare quella organizzata dalla pro loco “Feroletum” nel mese di agosto del 2010 nel giardino di palazzo Cosentini dove sono state declamate alcune sue poesie e dove è stato tracciato un breve profilo della sua figura di intellettuale. A quella manifestazione era presente anche il fratello Totonno Gallo, purtroppo scomparso anche lui il 3 marzo del 2014 e che per tantissimi anni ha tenuto aperto a Feroleto centro un negozio di “alimentari e diversi” ereditato dal padre che per tanto tempo ha rappresentato, insieme ad altri due o tre negozietti della zona, un punto di ritrovo di gente di tutte le frazioni. Suo fratello, il poeta ed insegnante Vincenzino Gallo, si è spento il 23 agosto del 1989 all’età di 61 anni. Purtroppo molti suoi versi sono rimasti inediti e spero un giorno di poter ricostruire la sua vita poetica attraverso la pubblicazione di tutti i suoi scritti.
Riporto qui di seguito una delle sue poesie dedicata al grande albero di piazza Mangani. (Franco Falvo)
Nota: nella foto in alto l’abitazione a Feroleto Antico che si affaccia su via Roma dei fratelli Gallo.
IL BAGOLARO SECOLARE
Come l’ho visto bello
il nostro bagolaro
passandovi quel giorno
passo passo in automobile.
Verde e sempre giovane
nella sua grande chioma
accoglieva come sempre
vecchi e giovani
a conversare intenti.
Quante ne ha sentite
di parole belle e buone,
ma delle volte, si, anche noiose,
e tutto sa il bagolaro
de le antiche genti
e le racconta a quelle
che van sotto la sua chioma
tutto ad imparare.
Quando potrà sentire
quelle che mi stanno a cuore.
Certo tutto con passione
registrerà con tanto puro amore
e gli altri che verranno
sotto la sua grande chioma
con la più bella gioia
andranno certo ad imparare.
(Vincenzino Gallo)
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