Una sala gremita di gente ha partecipato alla presentazione del libro di Antonio Nardo “Le mie memorie”, edito da GrafichEditore di Lamezia Terme che si è svolta sera di martedi 20 agosto all’interno di palazzo Cosentini, nel cuore del centro storico di Feroleto Antico. Oltre all’autore, il quale ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto a scrivere questo libro ringraziando nel suo intervento i presenti per la partecipazione, è intervenuto l’editore del libro nella persona di Nella Fragale la quale si è complimentata con Antonio Nardo per questo lavoro molto interessante che ci propone pagine interessanti della nostra storia sottolineando di come il linguaggio semplice utilizzato nel testo dall’autore permette una lettura di facile comprensione.
L’ avv. Antonio Palmieri, nella veste di moderatore, ha rimarcato le vicende che hanno caratterizzato la vita di Nardo, una vita fatta di emigrazione e di tanti sacrifici ma caratterizzata dall’amore per la propria terra natia, un luogo che non ha mai dimenticato e nel quale puntualmente ci ritorna ogni anno per trascorrerci lunghi periodi di ferie e di riposo.
Molto coinciso ed importante l’intervento di Mons. Armando Augello, che ha guidato la parrocchia di Feroleto dal 1975 al 1985, il quale ha sottolineato di come Antonio Nardo ha voluto dedicare questo suo primo lavoro editoriale al paese e non alla città adottiva che è Bologna. Inoltre – ha proseguito- l’autore riconosce e restituisce nel suo libro quanto gli appartiene come storia, ponendo l’accento sulla gente comune perché lui queste vicende le ha quasi tutte vissute in prima persona.
Infatti ha fatto emergere che Antonio Nardo dona un’importanza particolare ai beni e agli enti pubblici del suo paese come il cimitero, la caserma, il monumento ai caduti, la banda musicale di un tempo ed intorno a questi e ad altri elementi narra le storie legate a personaggi della sua famiglia e ai tanti ricordi della sua fanciullezza, legandoli anche alla vita trascorsa al nord, dove ha cresciuto la sua famiglia ed ha svolto egregiamente la sua professione di falegname-artigiano creando una sua personale azienda. Ed ancora mons. Armando Augello fa emergere di come l’autore pone l’accento verso le storie di persone deboli, modeste e laboriose, verso le donne di un tempo, verso la gioventu’ del passato attraverso la narrazione personale della sua famiglia coinvolgendo tantissimi personaggi del luogo.
Non è mancato alla manifestazione un breve saluto dell’amministrazione comunale- rappresentata dalla consigliera Caterina Rizzuto- la quale ha elogiato il lavoro di Antonio Nardo per le cose che ha scritto con tono schietto e semplice, facile da comprendere e che tutto il contenuto appartiene alla storia del nostro paese. A conclusione l’intervento del parroco di Feroleto Antico don Domenico Coffani che si è complimentato con l’autore per questo spaccato di vita feroletana che abbraccia circa un secolo di vita.
La nipote dell’autore, Aurora Dominelli, ha letto nel corso della serata alcuni brani tratti dal libro ed in particolare una parte dell’ introduzione dell’autore che riporto brevemente qui di seguito:
“…Le prime righe di questo racconto – scrive Nardo, che puo’ essere definito un artigiano e scultore del legno avendo lavorato con professionalità in questo settore attraverso la produzione artigianale e vendita di mobili – sono state scritte, quasi per scherzo, a Bologna nel mese di ottobre del 2008. Era però lontano da me il pensiero di continuare. Invece, rileggendoli a distanza di mesi, mi è nata l’idea di raccontare com’era avvenuta la mia emigrazione, dalla Calabria a Bologna. Ma, siccome da cosa nasce cosa, mi sono trovato, mio malgrado, a descrivere parte della mia vita, includendovi parenti ed amici. Pertanto dopo lunghi intervalli, tentennamenti e ripensamenti, quasi senza accorgermene, sono arrivato al 2015, mi sono deciso di farlo stampare per lasciare ai miei discendenti la storia delle mie origini. …..Pertanto chiunque avrà la pazienza di leggerlo, deve tenere presente di trovarsi in mano il diario di una persona (autodidatta) che, per cause del tutto fortuite, trovandosi catapultato lontano dal proprio paese nativo, ha vissuto tante esperienze, colme di gioie e dolori e ha provato tantissima, amara nostalgia.”
Il tutto si è concluso con alcuni brevi interventi da parte del pubblico a testimonianza dell’affetto verso questo concittadino che come tanti altri paesani è stato costretto a lasciar la propria terra per poter dare un futuro ai suoi figli. L’autore infine, molto emozionato, si è concesso al pubblico autografando i suoi libri e dialogando con la gente.
Un libro da leggere e nel quale emerge un forte legame con la terra natia e con la sua gente, elementi che puntualmente ogni anno lo spingono a trasferirsi per lunghi periodi nella sua abitazione di via Roma a Feroleto e rivivere momenti carichi di bei ricordi.
Franco Falvo
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