La pioggia ha graziato i numerosi fedeli accorsi per la celebrazione della Santa Messa presieduta da Benedetto XVI, una celebrazione liturgica durata circa due ore e conclusasi con la recita dell’Angelus. Ma cosa dire di questa visita papale? Come hanno risposto i fedeli, il clero e le autorità?
Innanzitutto, come avevo preannunciato, mi soffermerò solo su alcuni aspetti di questa visita pastorale e non tanto sul programma svolto perché di questo ne parleranno tutti i media.
Tutto comunque è filato liscio, senza incidenti o situazioni di particolar rilievo anche se non c’era il numeroso afflusso di gente così come era nelle previsioni. Secondo me non si superavano le cinquantamila presenze. Molti settori erano vuoti ed altri non erano molto densi. Numerosi spazi vuoti anche nelle prime file. Inoltre tanta gente è stata costretta a stare con i piedi nel fango poiché solo alcune zone sono state bitumate. Lo stesso dicasi dei bagni, alcuni erano impraticabili perché affossati nelle pozzanghere e quindi non accessibili, quelli funzionanti invece completamente privi d’acqua.
Inoltre la tribuna esterna dei giornalisti era distante dall’altare e priva di copertura. In caso di pioggia nessuno di noi avrebbe potuto fare bene il suo lavoro poichè impossibilitati a prendere appunti o ad usare apparecchiature delicate. Anche la posizione del coro – che ha meravigliosamente allietato la celebrazione della santa messa – poteva essere più vicina all’altare per dare alla celebrazione liturgica un po’ più di colore , invece sembra che sia stato fatto di tutto per mantenere un certo distacco dal Santo Padre. E lo stesso Benedetto XVI nel corso della sua celebrazione liturgica è apparso un po’ distaccato, poco caloroso ed affettivo con i calabresi rispettando rigorosamente il programma senza lasciarsi andare a qualche sorriso o battuta. Ma al di là di queste piccole mie sensazioni e rilievi visivi bisogna aggiungere che la visita acquista un significato molto importante per la nostra regione, uno stimolo a lottare contro i problemi e le difficoltà con le quali ci scontriamo quotidianamente. Infatti nel suo discorso benedetto XVI ha detto ”Se osserviamo questa bella regione riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra, cioè dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. All’emergenza voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza ed una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore………..”Altre considerazioni o numeri su questa visita avrete modo di leggerle sui quotidiani o blog .