Ieri è stata una giornata molto triste per la nostra comunità di Feroleto Antico, soprattutto una giornata di silenzio e di dolore. Il cancro si è portato via un’altra vita, una giovane vita, la vita di una persona che ha cercato in tutti i modi di opporsi a questo tragico destino riuscendo con le sue forze a rimandare il momento della sua dipartita il più lontano possibile, dopo sette anni di cadute e risalite. La scomparsa prematura di Eleonora Scalise ha lasciato senza parole un intera comunità. La chiesa di Santa Maria Maggiore era gremìta di gente non solo del luogo ma anche provenienti da molti paesi del circondario. Tantissima è stata la commozione e numerose le lacrime che hanno caratterizzato la funzione religiosa. Eleonora è sempre stata una ragazza positiva, allegra, molto impegnata non solo come madre ma anche in altre attività. A Feroleto aveva portato avanti insieme ad un altro gruppo di giovani donne, la riscoperta dell’antica arte della tessitura con la costituzione dell’associazione Antichi Telai Feroletani con la quale avevano girato diversi paesi della regione ma anche fuori per promuovere l’ antica lavorazione del telaio. Purtroppo l’insorgere improvviso della malattia ma anche di altre vicissitudini familiari alcuni anni fa avevano leggermente frenato questo suo entusiasmo e questa sua voglia di impegnarsi in questo settore ma non aveva perso mai la voglia di vivere, di essere madre, di lottare per sconfiggere la malattia, quella forza è rimasta viva in lei sino al suo ultimo giorno di vita. Nora, così come veniva chiamata dagli amici, aveva solo quarantasei anni e una gran voglia di vivere, forse gli anni più belli da vivere e da condividere con gli altri, gli anni nei quali si sente più forte la responsabilità di una famiglia, il desiderio di trasmettere qualcosa ai figli e il momento di veder realizzati i desideri più grandi. Ma purtroppo per Nora non è stato così perché un qualcosa ha spezzato questo legame con la vita, un qualcosa ha messo a dura prova la sua esistenza e lei ha saputo lottare sino all’ultimo respiro con il corpo ma soprattutto con il suo cuore ed il suo spirito. Anche don Pietro Folino Gallo, nel corso della celebrazione di commiato, alle numerose persone presenti che hanno atteso nel più assoluto silenzio ed in preghiera l’ arrivo della salma, ha raccontato che Nora è stata una persona molto religiosa e molto forte, una persona che con la sua testimonianza e la sua sofferenza ha lasciato a tutti noi un messaggio molto importante, ossia che la vita va vissuta fino in fondo senza arrendersi mai e che bisogna avere fede nel Signore. Quello che dobbiamo ricordare di lei – così come ha spiegato don Pietro coadiuvato nella celebrazione anche dal precedente parroco don Pino Fazio – è soprattutto la sua forza e la sua fede che l’hanno aiutata tantissimo a lottare contro questo male con coraggio e con molto onore. Mai scoraggiarci d’innanzi alle difficoltà ma lottare testardamente per superare ogni difficoltà. E così nella vita di tutti noi se abbiamo fede dobbiamo ribellarci al male in ogni sua forma e con tutte le nostre forze e poi – ha concluso don Pietro – ricordiamoci che Nora non l’abbiamo persa ma continueremo a vederla ogni volta che volgiamo nel sorriso dei suoi figli .
FRANCO FALVO