Ai miracoli a volte bisogna crederci…..soprattutto quando a distanza di pochi mesi facciamo ritorno in un luogo e lo vediamo con stupore completamente trasformato. Mi riferisco ovviamente al santuario di Dipodi nel quale oggi pomeriggio ho ascoltato la Santa Messa. Ho notato, in questo luogo da secoli ritenuto sacro, dei grandissimi cambiamenti ma soprattutto ho apprezzato la volontà e la determinazione di un parroco, l’attuale rettore don Antonio Astorino, a voler cambiare le cose. Nessuno ha pensato mai di rendere questo luogo più accogliente, più confortevole e soprattutto un luogo mistico frequentato da tantissima gente. La piccola chiesa del santuario, con il tetto completamente rifatto in legno e l’altare abbellito e ingraziosito da un arco poco appariscente ma molto delicato, gremita di gente, mi è sembrata veramente un luogo mistico e dedito alla preghiera e alla meditazione. Che lavori sono stati fatti al santuario? Chi lo ha visto prima dell’inizio dei lavori e lo va a vistare oggi comprenderà sicuramente meglio di qualsiasi possibile descrizione poiché resterà stupito di quello che vedrà. Naturalmente in occasione dell’evento del 2 aprile prossimo che vedrà la partecipazione di Mons. Luigi Antonio Cantafora e che sfocerà in tre eventi e che sono l’ultimazione dei lavori del restauro conservativo e risanativo del santuario, la consacrazione del nuovo altare e la ricorrenza del 160 esimo anniversario dell’ arrivo della Statua della Madonna di Dipodi, don Antonio illustrerà cosa è stato fatto e quali sono i progetti futuri che riguarderanno il santuario. Intanto mi preme ricordare – come ho già scritto nel mio libro sul santuario di Dipodi pubblicato nel 2002 e come ho ribadito in alcuni recenti convegni svoltisi al santuario per parlare della sua storia – chè è certa la fondazione del santuario intorno all’anno mille poiché in questo periodo il papa che fu in Calabria non fu Silvestro, come si narra in un vecchio documento, ma Callisto II che fu veramente in Calabria nel mese di dicembre del 1121 dove sostò per alcuni giorni nella città di Nicastro nel suo viaggio con destinazione Mileto, sede dei Normanni, per cercare di portare la pace tra i due fratelli Guglielmo e Ruggero di detta famiglia. Callisto II quando ripartì da Nicastro fece una breve tappa al santuario di Dipodi e qui elargì molte indulgenze; ciò viene anche confermato nel volume “La diocesi di Nicastro” di padre Francesco Russo. Padre Francesco Russo riporta che Callisto II si fermò pochi giorni in un piccolo convento, adiacente alla chiesa di Dipodi, appartenente all’ordine dei Canonici Regolari di S. Agostino e viene chiarito che non bisogna confondere questi frati con quelli dell’ordine degli agostiniani ai quali il santuario passò solo nel 1604. Questo particolare avvenimento, riguardante la visita di Callisto II, viene confermato anche dal Pacichelli il quale, nella sua opera “Il Regno di Napoli in prospettiva”, parlando di Feroleto, si esprime così: “il celebre santuario della Madonna de Puris , pochi chilometri distante, fu visitato da papa Callisto II, che lo arricchì di molte indulgenze.” In un periodo molto più recente, stiamo parlando del 1975, un appassionato di storia locale, Giuseppe Mauro, nel libro “Amato, dalle origini ai giorni nostri”, in un breve capitolo dedicato ai normanni e sulla base di alcune sue ricerche, sostiene che la nascita del santuario di Dipodi risale a questo periodo ed inoltre conferma anche la visita in questo luogo del pontefice romano Callisto II. Secondo Mauro il pontefice era giunto a Nicastro il 9 dicembre del 1121 dove aveva consacrato la cattedrale e, prima di proseguire per Mileto dove doveva consacrare la chiesa abbaziale della SS. Trinità, si fermò alcuni giorni al santuario della Madonna di Dipodi in territorio di Feroleto Antico.
Appuntamento dunque al 2 aprile prossimo per essere presenti a questa stupenda giornata dedicata al santuario.
FRANCO FALVO