“Occorre stimolare gli studenti a leggere e a scrivere per acquisire non solo le basi della conoscenza ma per comprendere il valore necessario della cultura”. Cosi’ inizia la lettera che l’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha inviato ai dirigenti scolastici delle scuole superiori per presentare il concorso “Una Calabria da scrivere”. Caligiuri ha proseguito dicendo che “occorre stimolare gli studenti a leggere e a scrivere per acquisire non solo le basi della conoscenza ma per comprendere il valore necessario della cultura”. A tale scopo, nell’ambito delle politiche di promozione della lettura, l’Assessorato ha avviato il concorso “Una Calabria da scrivere”, riservato agli studenti delle scuole superiori al quale si può partecipare con un racconto di massimo 5 pagine. I testi debbono pervenire entro il 30 giugno 2014 presso l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria in via Gioacchino da Fiore 87 a Catanzaro oppure via mail assessorato.cultura@regcal.it. Il materiale verrà esaminato da una giuria composta, tra gli altri, dal paroliere Mogol e dagli scrittori Mimmo Gangemi, Angela Bubba, Giusy Versace e Gioacchino Criaco.Il concorso sarà gestito in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e il Polo Regionale per le politiche pubbliche sulla lettura. I testi selezionati verranno pubblicati. Per individuare l’editore la Regione Calabria ha emanato un’apposita manifestazione di interesse in base alla quale e’ stato individuata la casa editrice Pellegrini che provvederà gratuitamente alla pubblicazione sia in versione cartacea che in formato ebook, curandone la distribuzione in libreria e su tutti i canali di internet (Amazon, Inmondadori, IBS, ibook store, Apple store, Lafeltrinelli ed altro). Caligiuri ha invitato i dirigenti scolastici a diffondere il concorso verso tutti gli studenti, anche inserendo l’informazione sul sito internet scolastico e sopratutto coinvolgendo gli insegnanti. L’assessore ha concluso la lettera ai dirigenti dicendo che “sviluppare la creatività e lo spirito critico per scrivere bene e’ decisivo per abituarsi a pensare nell’overdose informativa in cui siamo immersi”. |