In questa pagina ho messo a confronto due foto che ritraggono la facciata principale del santuario di Dipodi. Una foto mostra come si presenta oggi in tutta la sua bellezza, l’altra come si presentava prima dell’inizio dei lavori. Il 2 aprile, ossia mercoledì prossimo, in occasione del grande evento di consacrazione dell’altare avrete modo di ammirare anche i lavori interni che sono stati realizzati.
La chiesa di Dipodi nel corso dei secoli fu continuamente sottoposta a restauri ed abbellimenti. I cittadini di Feroleto si mostrarono sempre molto attenti e devoti a questo santuario. Da un articolo di Aldo Rocca, pubblicato sulla rivista calabrese “Calabria letteraria” possiamo apprendere altre importanti notizie sul santuario. Una di queste riguarda un testamento rogato dal notaio Alessandro Barbaro nell’anno 1560 e che è custodito nell’Archivio Notarile di Nicastro ed in esso il notaio afferma di essersi recato nella dimora del “ nobile sire Giovan Battista Scordovillo” il quale aveva dichiarato che nella chiesa Santa Maria de Puris aveva iniziato una cappella con la raccomandazione ai suoi eredi di ultimarla ed abbellirla. Ciò viene confermato anche in un altro scritto ad opera di Antonio Tripodi su Stocittà n. 38 del mese di maggio 1995 dove si legge: “ Nel testamento del nobile Giovanni Battista Scordovillo, redatto il 24 maggio 1560 e conservato in copia nei protocolli del notaio Sallustio Mazzei, (conservato nell’archivio di Stato di Lamezia Terme) si legge l’obbligo per gli eredi di completare la cappella fondata ed iniziata nella chiesa di Santa Maria di Dipodi, ora santuario diocesano. Il testatore, che stabilì d’essere sepolto nella chiesa di San Francesco di Nicastro, in precedenza aveva dotato la cappella per istrumento del notaio Antonino Servidone. Negli anni 1977 e 78 per rendere il santuario più accogliente mons. Ferdinando Palatucci fece eseguire importanti lavori di restauro sia all’interno che all’esterno dell’ edificio sacro che ne mutarono radicalmente aspetto, tra questi la costruzione di un locale adiacente alla chiesa e con essa comunicante ed adibito a luogo di confessione ed il rifacimento del tetto sorretto da grosse capriate in calcestruzzo le quali hanno preso il posto del vecchio soffitto a rete. Discosto dalla chiesa, posto sull’altro lato, vi è la presenza di un fabbricato nel quale è possibile ricevere ospitalità durante i ritiri spirituali, inaugurato nel 1979 dallo stesso vescovo. Nello stesso periodo l’Amministrazione comunale di Feroleto Antico fece allacciare l’energia elettrica al fabbricato e fece asfaltare la strada di accesso. Negli anni a seguire sotto l’attuale vescovo, mons. Vincenzo Rimedio, fu necessario, al fine di consolidare il sottosuolo che non garantiva più una sufficiente stabilità del terreno e dei corpi soprastanti e quindi scongiurare un possibile crollo dell’edificio, fece eseguire alcuni importanti lavori di consolidamento intorno al terreno della chiesetta per una spesa di circa 130 milioni.
(notizie tratte dal libro di Franco Falvo: Il santuario di Dipodi, anno 2002)