SI PUO’ RICOSTITUIRE UN ISTITUTO COMPRENSIVO CHE RAGGRUPPA I TRE COMUNI DI FEROLETO-PIANOPOLI E SERRASTRETTA?

SI PUO’ RICOSTITUIRE UN ISTITUTO COMPRENSIVO CHE RAGGRUPPA I TRE COMUNI DI FEROLETO-PIANOPOLI E SERRASTRETTA?

 DON GIULIO FAZIO SCUOLA MEDIARICOSTITUIRE UN ISTITUTO COMPRENSIVO CHE RAGGRUPPA I TRE COMUNI DI FEROLETO-PIANOPOLI E SERRASTRETTA. E’ questa una delle argomentazioni discusse nell’ultimo consiglio comunale di Feroleto Antico, un argomento molto interessante e comunque da non sottovalutare. L’accorpamento all’istituto Saverio Gatti di Lamezia Terme ha lasciato un po di malcontento  e molto disagi  sia perché si è entrati a far parte di una dimensione “diversa” della scuola e sia perché abbiamo perso un punto di riferimento molto importante nel nostro territorio come la segreteria. Solo un azione determinata dei sindaci dei comuni interessati (Feroleto, Pianopoli e Serrastretta)  potrebbero smuovere le acque ed intraprendere delle azioni mirate a ridare dignità al nostro istituto comprensivo. Ma quali potrebbero essere i vantaggi di istituire un comprensorio scolastico nei tre comuni? Riporto il parere, molto ben articolato nei vari punti,  di una docente del nostro comune, Giovanna Bruno,  la quale ringrazio personalmente per questo suo prezioso contributo.

 “L’obiettivo di ricostituire l’assetto geo-scolastico dei tre Comuni di Feroleto, Pianopoli e Serrastretta in un unico Istituto Comprensivo consente di fare riacquistare valore alle nostre piccole comunità, che a causa del processo di dimensionamento avvenuto nel 2011 ( Legge111/2011 e Legge 183/2011) rischiano di perdere una propria identità culturale, antropologica e sociale.

Il dimensionamento  condotto secondo una logica unicamente economica  e portato avanti unicamente come una mera incombenza amministrativa di riorganizzazione numerica ha prodotto uno scollamento nel tessuto sociale dei piccoli paesi, con conseguenze gravi sui servizi e sul progetto formativo delle scuole, le quali si sono viste abbinate ad altre Istituzioni Scolastiche lontane tra loro per finalità, caratteristiche geografiche e sociali.

Quello che i tre Comuni vogliono fare è  dare avvio ad una nuova geografia, più adatta e consona all’autonomia scolastica. Infatti, la scuola dell’autonomia se è vero che deve assumere nuove responsabilità nei confronti della Comunità e nel rapporto con gli utenti  non può non tener conto di alcuni parametri che vanno al di là della riorganizzazione numerica degli alunni ma che mettono al centro l’idea di una scuola al servizio di bambini e famiglie.

L’accorpamento delle tre scuole sarà , infatti, un agente di sviluppo per un territorio già frazionato da un punto di vista geografico e che ha bisogno di ritrovare punti di incontro comuni per garantire la formazione di bambini e adolescenti  dai 3 ai 14 anni, accompagnandoli nel passaggio da un ordine di scuola all’altro. .

Da un’attenta riflessione pedagogica e antropologica emerge che tanti sono i punti  di forza che una scelta del genere comporterebbe , quali:

  • Bacino di utenza delle tre scuole omogeneo;
  • Caratteristiche sociali affini per tradizioni , costumi e habitus;
  • Continuità fra le scuole di uno stesso territorio;
  • Specificità culturali ed economiche legate ai tre territori;
  • Relazioni tra Enti locali già esistenti ;
  • Riappropriazione di una propria identità .

In ultima analisi, ma non per importanza ,dobbiamo sottolineare che attraverso la ricostituzione scolastica delle  tre realtà  ci sarebbe una riappropriazione dell’identità che facendo capo in un’unica istituzione opererebbe con un collegio docenti unitario, gruppi di progettazione didattica anche in verticale, un unico Dirigente e organi collegiali in comune; tutti stimoli che ci invitano a ripensare in profondità non solo alla dimensione organizzativa ma soprattutto alla costruzione di un curricolo inteso come il senso da attribuire all’incontro con i saper, alla conoscenza, all’apprendimento nella prospettiva della formazione di base dai 3 ai 14 anni.”

Franco Falvo

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