Sabato 17 gennaio alle ore 17,00 un altro nostro concittadino- scomparso prematuramente un anno fa- sarà ricordato nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Feroleto Antico con una messa in suffragio della sua anima. Stò parlando di Mario Gaetano, scomparso alla sola età di 58. Nato a Pianopoli, dove ha vissuto la sua giovinezza ed il suo impegno non solo sociale ma anche politico come consigliere comunale, dopo il matrimonio si era trasferito definitivamente a Feroleto Antico imparando ad amare questo nostro paese e costruendo gradatamente e solidamente la sua famiglia sotto la guida della Fede che lo ha reso un uomo molto religioso e praticante. Elencare le sue numerose doti come marito o come genitore non è un compito che spetta me ma posso aggiungere che come uomo ed amico aveva tantissimi pregi e credo che basti, a testimoniare la sua fede ed il suo impegno ed il suo altruismo, l’iniziativa che è stata intrapresa alcuni mesi fa. Sette mesi dopo la sua scomparsa la testimonianza di fede di Mario Gaetano, è diventata più forte e concreta in quanto Paolino Tomaino, il missionario che in Uganda aiuta da anni la popolazione del luogo, ha dato notizia che il progetto delle adozioni – che Mario aveva iniziato e che è stato portato a termine da padre Paolino e dai suoi collaboratori – ha dato i frutti sperati. In Uganda oggi esiste in una scuola un’ aula scolastica intitolata a Mario Gaetano a testimonianza del suo impegno e dell’impegno dei suoi amici verso queste popolazioni. Mario ha creduto profondamente in Dio e lo ha dimostrato ogni giorno, con la sua scelta di vita radicale. Mario diceva sempre che ogni giorno abbiamo bisogno di pane per vivere e di amore per avere un motivo per vivere, ricordando che non si può essere felici da soli. Ecco perché è stata intitolata una scuola in Uganda, in segno di riconoscenza per il suo amore che ha dimostrato concretamente in vita verso i bambini di questo povero paese dell’Africa.
Credo che Mario continuerà ad essere sempre presente nella vita di quelle persone che lo hanno conosciuto, lo hanno stimato e lo hanno amato sino all’ultimo giorno della sua vita terrena. Concludo dicendo solo che Mario – come ha raccontato il parroco nell’omelia quando si sono svolti i funerali – diceva di essere un uomo fortunato poiché aveva la fortuna di avere accanto a se due donne meravigliose che amava tantissimo: la moglie Marisa e la figlia Chiara. Ha abbracciato la croce e l’ ha portata con amore e con Fede. Ecco perché Mario – come è stato ribadito più volte- continuerà ad essere presente fra noi poiché con la sua Fede e la sua forza ci ha insegnato che bisogna accettare la sofferenza come “dono di Dio” .
FRANCO FALVO