L’ARRIVO DELL’ACQUA POTABILE NELLE CASE PRIVATE DEI CITTADINI DI FEROLETO ANTICO NEL PRIMO NOVECENTO.
Nel 1915 l’Amministrazione comunale del tempo presieduta dal cavaliere Giacinto Cosentini stila il primo regolamento sul’utilizzo dell’acqua potabile. Oggi l’acqua potabile c’è in tutte le abitazioni e siamo abituati ad un uso esagerato di questo prezioso liquido tanto che in una giornata ne consumiamo spesso centinaia e centinaia di litri senza minimamente pensare al consumo. Ma un tempo avere l’acqua in casa era un lusso che la gran parte dei cittadini non poteva permettersi. Anzi a Feroleto Antico nei primi anni del 1900 nessuna abitazione aveva l’acqua nella propria abitazione ma la gente era costretta a recarsi nelle poche fontane pubbliche o nelle sorgenti che a volte erano distanti centinaia di metri se non chilometri dal luogo dove abitavano per prelevare l’acqua per bere e per cucinare. Invece per lavare i panni e compiere tante altre operazioni simili ci si recava nei due torrenti che tuttora costeggiano il paese. Nel 1914 fu costruito il primo acquedotto in paese prelevando l’acqua dalla sorgente “Genzile” con la quale furono alimentate le prime otto fontane pubbliche del paese ed altrettanti fontane private concesse ad altrettanti famiglie.
L’anno successivo invece, – era il 1915 – grazie ad una intraprendente azione del comune di Feroleto Antico veniva data la possibilità a tutti i cittadini di avere l’acqua nelle proprie abitazioni e questo in seguito al convogliamento delle acque delle sorgenti Marino, Mazza e Rimedio. Pertanto in una delibera del consiglio comunale datata 28 gennaio 1915 il consiglio comunale,- presieduto dal sindaco del tempo Giacinto Cosentini ed alla presenza dei consiglieri Aiello Francesco, Colaierà Giovanni, Donato Giovanni, Ienzi Giovanni, Mastroianni Giuseppe, Miceli Giuseppe, Nardo Antonio, Notaro Vincenzo, Gigliotti Francesco e Sando Antonio, – fu deliberato un regolamento sull’utilizzo dell’acqua potabile. In questo regolamento, stilato alla presenza del segretario comunale Gabriele Rotundo, si precisa che “… Il comune di Feroleto Antico ha fatto convogliare le acque delle sorgive Marino, Mazza e Rimedio per gli usi potabili del paese e poiché la quantità è sufficiente per pubblici bisogni l’amministrazione crede bene concedere l’uso dell’acqua anche ai privati, costituendosi così un nuovo cespite di entrata per il bilancio comunale ed il regime di questa nuova fonte di benessere igienico di Feroleto viene regolato da un apposito regolamento…” Nel regolamento stilato in merito a questa decisione assunta dall’amministrazione comunale vengono precisati una serie di punti.
Uno molto importante è quello relativo alla quantità d’acqua che una famiglia può consumare al massimo nell’arco della giornata. Nell’articolo 14 di questo regolamento si legge “ ..ad ogni famiglia vengono assegnati litri cento d’acqua al giorno e per tale quantità sarà pagata normalmente una tassa di lire quindici all’anno; il di più segnato dal contatore sarà valutato in ragione di centesimi venti a metrocubo. Inoltre viene precisato che “…. Chiunque desidera avere l’acqua nella propria abitazione deve fare domanda al sindaco in carta bollata e deve esibire una bolletta di versamento di lire cinquanta.” Invece i pubblici esercizi come bar, negozi ed altre attività relative al commercio dovevano pagare una tassa in più che veniva stabilità di volta in volta da una deliberazione del consiglio comunale. Molto importante era la figura del “fontaniere” ossia la persona che doveva gestire questo servizio. Nel regolamento veniva stabilità che il fontaniere veniva nominato dalla giunta municipale mentre il salario da corrispondergli veniva stabilito dal consiglio comunale. Fare il fontaniere era un compito molto delicato poiché egli doveva non solo occuparsi di far fare gli allacci ai privati, riparare le perdite e riscuotere gli incassi, ma aveva anche il compito di vigilare affinché nessuno commettesse irregolarità mirate a sottrarre acqua in più rispetto a quella assegnata per legge. Infatti il fontaniere prima di intraprendere il suo lavoro era sottoposto ad un giuramento scritto d’innanzi al sindaco. Il 10 maggio del 1916 veniva nominato fontaniere del comune il consigliere comunale Agostino Palmieri il quale d’innanzi al sindaco Giacinto Cosentini ed al segretario comunale Gabriele Rotundo prestò il seguente giuramento: “ Giuro di essere fedele al Re, di osservare lealmente lo statuto e tutte le leggi dello Stato e di adempiere da uomo d’onore e di coscienza le funzioni che mi sono affidate” .Comunque il regolamento aveva stabilito che chi commetteva irregolarità nella sua presa d’acqua, constatate in contraddittorio con l’utente, l’Amministrazione comunale avrebbe applicato una multa di lire cinque estensibili a lire cinquanta. Questi sono sommariamente i punti più importanti di questo regolamento che ha permesso gradatamente a tutti i cittadini di avere il prezioso liquido in casa e di conseguenza di poter vivere meglio.
FRANCO FALVO (articolo tratto dal libro di Franco Falvo: Feroleto Antico, storia ed attualità, Edizione la Rondine- CZ- anno 2008)