Il 27 marzo del 1638, intorno alle ore 21,00 come riportarono le cronache del tempo, si abbattè sulla Calabria, in particolare nella zona del catanzarese, uno dei terremoti più distruttivi che l’uomo ricordi. Feroleto Antico fu quasi completamente distrutto: le vittime furono 161. Anche i paesi circostanti persero numerose vite: Nicastro contò 1.200 morti, Sambiase 747, Sant’Eufemia 142.
Questo immane cataclisma non fiaccò però lo spirito della gente e dei feudatari, che ricostruirono il castello e l’abitato. Non solo, ma parte dei superstiti scese a costruire le case in piano, intorno alla chiesa di Santa Croce, che era rimasta indenne dal sisma.
Cosicché nel 1694 in quella zona denominata “Cutura” era già presente un piccolo agglomerato urbano, al quale in un primo tempo venne dato il nome di Feroleto Piano e successivamente, nel 1872, per provvedimento governativo, ebbe il nome che ancora oggi conserva e cioè Pianopoli. FRANCO FALVO
NELLA FOTO: PIANOPOLI, PALAZZO TORCIA, UNO DEGLI EDIFICI STORICI MEGLIO CONSERVATI E LA CUI COSTRUZIONE PROBABILMENTE E’ STATA REALIZZATA AD INIZIO DEL 1700