…………..A tutto ciò si aggiungeva il gradevole profumo dei fiorellini bianchi di prato che ci circondavano e che si confondevano nella selvatica erba alta…… La natura intorno a noi sembrava far festa e noi ci sentivamo spettatori. Il paesaggio era incantevole e a coronare tutta questa bellezza ci aveva pensato un rovente e caloroso sole estivo che stava lassù a guardare e dominare su tutto specchiandosi finanche nell’ acqua limpida e cristallina del lago. Tutto appariva così bello ed affascinante, proprio come uno di quei favolosi quadri dove non mancava proprio nulla, dove ogni cosa era al suo posto ed aveva una sua propria bellezza e connotazione e noi ci sentivamo parte di quell’ opera d’arte. …… Molti paesaggi naturali erano stati penetrati dalla mano distruttrice dell’uomo. Con l’abusivismo edilizio e con l’inquinamento causato soprattutto dallo smaltimento indisciplinato dei rifiuti erano stati distrutti immensi ettari di bosco..
……..Osservavamo tutto con molta attenzione a cominciare dai vari tipi di piante che calpestavamo ai cespugli spinosi che ci strisciavano addosso e che spesso si attaccavano ai nostri abiti sottili e leggeri. E, accompagnati dai rumori caratteristici del bosco, discutevamo a bassa voce quasi come se avevamo paura di disturbare i minuscoli e a volte invisibili abitatori del bosco. Ai nostri fianchi si ergevano imponenti, verso il cielo, grandi alberi dai tronchi di diverso diametro e di tanto in tanto, come soffiava un po di vento, qualche foglia si staccava dai loro rami e ci cadeva addosso.
Camminavamo senza mai fermarci e senza badare alle ore che trascorrevano velocemente. Ci sentivamo parte integrante della natura e non avevamo voglia di staccarcene.
Ma presto cominciò ad imbrunire e quel nostro comune desiderio di rimanere in questo meraviglioso paesaggio dovette cedere il posto alla necessità di ripartire per ritornarcene a casa. ………(tratto dal romanzo di Franco Falvo: “Vita nell’ombra”, edizione la Rondine 2008)