Nell’esprimere le mie condoglianze alla famiglia Gigliotti per la perdita di un loro caro, il signor Vezio, scomparso all’età di 85 anni, mi piace ricordarlo riproponendo questo articolo pubblicato nel 2009, esattamente lo stesso giorno e mese in cui si svolgono i funerali.
Proprio in questo giorno, era il 2 gennaio del 2009, esattamente 15 anni fa, avevamo parlato di questa lodevole iniziativa dei fratelli Gigliotti, ossia essere riusciti con non molti sacrifici a riunirsi, tutti e 13 tra fratelli e sorelle, in Calabria, nella loro terra natia. Qualcuno di loro si è perso nel corso di questi 15 anni ma rimane il ricordo dei vecchi valori di un tempo dove l’amore per la famiglia veniva messo al primo posto.
FEROLETO ANTICO. (FONTE. IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA SABATO 2 GENNAIO 2009 ARTICOLO A FIRMA DI FRANCO FALVO). “Non è la trama di una puntata di “Carramba che sorpresa” ma è un episodio che ha veramente dello straordinario: tredici fratelli sparsi qua e la per l’Italia, si sono ritrovati tutti insieme con le loro rispettive famiglie. E tutto grazie ad una sorpresa organizzata da due loro nipoti, Chiara Gigliotti di Pianopoli e Maurizio Poletto di Pordenone,i quali da tempo desideravano poterli vedere per un giorno tutti riuniti e felici di ritrovarsi e parlare fra loro. E così i 13 fratelli (di cui il primo, figlio di un’altra moglie) si sono ritrovati con le loro rispettive famiglie a festeggiare l’arrivo del nuovo anno.Ma la più grande gioia è stata quella di aver potuto trascorrere per la prima volta nella loro vita una giornata “tutti insieme appassionatamente”. Oggi non esistono più famiglie così numerose ma un tempo era una consuetudine soprattutto nel meridione. E così Antonio Gigliotti e Chiara Lio (deceduti entrambi nel 1986) hanno accudito con tanto amore ben 13 figli di cui 8 maschi e 5 femmine seppur tra tante difficoltà economiche dovute al difficile periodo storico. Antonio Gigliotti, nato il 1 giugno 1898 e soprannominato “u curtellaro” perche’ i suoi antenati come mestiere affilavano coltelli, all’ eta’ di soli 17 anni fu chiamato alle armi nella guerra del 15-18 e sacrificò i primi anni della sua giovinezza nelle colline del Friuli fino a quando non giunse la fine della guerra. Congedatosi rientro’ a Feroleto Antico in Contrada Pedia e si dedico’ al lavoro agricolo. Un evento molto importante e che sottolinea la generosità di Chiara è che lei ha accettato di sposare Antonio in seguito ad una disgrazia. Antonio aveva sposato la sorella di Chiara ma subito dopo il parto la donna morì, così Antonio sposò Chiara, zia del bambino che porta il nome del padre, per dare un futuro al nascituro. Si sposarono giovanissimi e dopo alcuni anni di sacrifici acquistarono all’asta pubblica, nel 1935 quando lei aveva già dato alla luce ben sei figli ( Maria, Caterina, Mario, Rosina, Guido, e Teresina), un terreno in contrada Chiusa Principe nel comune di Feroleto dove impiantarono una coltivazione di uliveto e di vigneto e dove costruirono la loro nuova casa, luogo dove si sono radunati. Gli altri sei figli (Vezio, Vincenzo, Adele, Vittorio, Gino e Italo) nacquero negli anni immediatamente successivi. Alcuni di loro sono stati costretti a partire fuori dalla Calabria in cerca di un occupazione mentre gli altri fratelli si sono sistemati tra i comuni di Feroleto e di Pianopoli. Un incontro unico e veramente eccezionale che ha regalato momenti di felicità ma soprattutto di commozione poiché è la prima volta nella loro vita che i tredici fratelli – il più piccolo ha 59 anni ed il più grande 87- si sono potuti ritrovare insieme. Una storia quindi di grande significato sociale soprattutto in un periodo in cui i valori della famiglia si stanno perdendo, e in un certo senso, quello che è accaduto a Feroleto con la famiglia Gigliotti è un esempio da seguire. La famiglia, specie nel sud, ha sempre rappresentato il vero valore grazie al quale si possono superare le inevitabili difficoltà della vita.”