FEROLETO ANTICO. Grazie ad una giornata dal clima tipicamente primaverile la 37 edizione della Gispellissima ha richiamato tantissima gente non solo dalle frazioni ma anche dai paesi del circondario. Una giornata molto intensa negli appuntamenti sia per i festeggiamenti religiosi riguardanti la festa della Madonna Immacolata e sia per i festeggiamenti civili in onore alle grispelle, prodotto della gastronomia e tradizione locale. Per quanto riguarda la parte religiosa nella chiesa matrice di Santa Maria Maggiore è stata celebrata la Messa solenne dal parroco don Pino Fazio il quale ha ricordato, nel corso dell’omelia, che la festa dell’Immacolata diventa la festa della santità a cui tutti dobbiamo tendere, nessuno escluso, perché la Madonna è la madre di tutti. “La Madonna – ha spiegato don Pino- ci guarda come Dio ha guardato Lei, umile fanciulla di Nazareth, insignificante agli occhi del mondo, ma scelta e preziosa per Dio. Riconosce in ciascuno la somiglianza con il suo Figlio Gesù, anche se noi siamo così differenti”. Nel tardo pomeriggio si è svolta la consueta processione per le vie del paese con la statua della Madonna Immacolata accompagnata dal suono della banda musicale. Al corteo, come sempre, ha aderito anche il sindaco della piccola cittadina Giuseppe Rocchi con gli assessori comunali. Quasi al termine del percorso è stata celebrata nella piazza centrale la santa messa.
Per quanto riguarda la festa civile si è iniziato martedì pomeriggio con una serie di eventi dedicati soprattutto ai giovani come i giochi popolari e la caccia al tesoro mentre domenica si è pensato all’aspetto culinario e musicale dell’evento con la distribuzione delle grispelle e con l’esibizione sul palco di Mimmo Cavallaro- TaranProget. L’artista con il suo gruppo ha entusiasmato la piazza offrendo il meglio del suo repertorio esprimendosi – così come è stato definito dalla critica – in un linguaggio musicale attraverso i suoni antichi ritmi e strumenti della tradizione calabrese . Epigoni di un passato favoloso ma anche testimone di un presente vivo e in espansione, proiettando la tarantella calabrese nella musica etnica europea contemporanea senza tradirne le origini.
Comunque, ritornando alla sagra, c’è da dire che la gente è molto legata a questa festa ormai divenuta una tradizione del paese grazie ad un gruppo di amici che decise di istituirla 37 anni fa. Il giorno scelto fu quello dell’Immacolata, e così “la grispella”, dolce tipico della zona fatto con patate, farina , lievito ed olio in questo giorno diviene la protagonista assoluta. In una grande baracca di legno, costruita nella piazza centrale, il comitato festa coadiuvato da alcune brave cuoce ha lavorato l’intera giornata e sino a mezzanotte inoltrata per friggere le grispelle distribuite alla gente insieme a del vino locale. Il caratteristico ballo della “babba” , un maestoso pupazzo di cartone dentro al quale vi è nascosta una persona, con lo scoppio della sua testa hanno concluso questa trentasettesima edizione di questa festa.
FRANCO FALVO